Le voci della notte

I vulcani - L'uomo che cammina sulla lava

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view post Posted on 28/8/2010, 00:47




L'uomo che cammina sulla lava




Il pericolo è il suo mestiere: il fotografo tedesco Carsten Peter è sempre alla ricerca di luoghi dove la sopravvivenza dipende dall'ingegno e dalle sue capacità di arrampicatore, speleologo, tuffatore e parapendista. Tra i suoi soggetti preferiti, lo spettacolo terribile e affascinante dei vulcani in eruzione nel mondo. E l'Etna in particolare.



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Eruzione del Monte Etna
Fotografia di Carsten Peter

Un ricercatore scientifico osserva un'eruzione dell'Etna, tra i vulcani più attivi al mondo.



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Monte Etna, Sicilia
Fotografia di Carsten Peter

La lava fuoriesce da un nuovo cono vulcanico dell'Etna, il vulcano in costante attività più antico che si conosca. La vetta dell'Etna è alta 3.350 metri.




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Lava dell'Etna
Fotografia di Carsten Peter

Lava ribollente sull'Etna nel 2002. Dopo quella data, una serie di violente eruzioni ha portato il governo italiano a dichiarare lo stato di emergenza nella zona.




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Scienziato sull'Etna
Fotografia di Carsten Peter

Protetto da una tuta termica, un vulcanologo raccoglie campioni di lava “fresca” sull'Etna.



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Fuochi d'artificio piroclastici
Fotografia di Carsten Peter

Sembrano fuochi d'artificio le esplosioni di lava fusa sull'Etna. L'eruzione del 2002, tra le più spettacolari del secolo, ha generato una colonna di cenere visibile anche dalla Libia.





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Monte Etna al vapore
Fotografia di Carsten Peter

Un nuovo cono eruttivo dà modo ai vulcanologi di osservare la nuova attività. Oltre 1.200 metri quadrati della superficie dell'Etna sono ricoperti di lava solida e le nuove eruzioni modificano l'altezza della montagna.





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Monte Etna, una bomba
Fotografia di Carsten Peter

Un fotografo scatta mentre un'esplosione di magma sull'Etna. Nel 1928, il vicino centro abitato di Mascali fu cancellato dal flusso di lava rovente.



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Vulcano Ertale in Etiopia
Fotografia di Carsten Peter

Un ricercatore si accinge a calarsi nella caldera del Vulcano Ertale, dove le temperature possono superare i 1.020 °C. Ertale, in Etiopia, è uno dei pochi vulcani attivi in Africa.




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Kamchatka, Russia
Fotografia di Carsten Peter

Un escursionista arrampica tra nuvole di fumo eruttivo nella penisola di Kamchatka in Russia. Ventinove crateri attivi costellano le coste della penisola, circondata dall'Oceano Pacifico e dei Mari di Bering e Okhotsk








Edited by momolindo - 22/7/2014, 12:48
 
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view post Posted on 28/8/2010, 01:10





I vulcani più spettacolari del mondo

Enormi crateri roventi di lava bollente e vischiosa. Immagini spaventose e attraenti al tempo stesso





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Monte Etna

Affacciato sulla città illuminata di Catania, il Monte Etna spara una fontana di fuoco verso il cielo, mentre rivoli di lava scendono lungo i suoi fianchi. Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, però: si tratta di un vulcano relativamente sicuro, con eruzioni rare e compatte e la lava scende lentamente, dando il tempo alle persone di fuggire (fotografia di Carsten Peter).




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Lava scende dal Tavurvur, Papua Nuova Guinea

I fulmini aggiungono drammaticità all'eruzione del Vulcano Tavurvur che sputa lava nel Rabaul Caldera, in Papua Nuova Guinea. Anche se i fulmini da vulcano sono un fenomeno comune, non ne sono ancora state stabilite le cause. I ricercatori pensano che in alcuni casi le cariche statiche si formino con la collisione tra frammenti di roccia, cenere e particelle di ghiaccio (fotografia di Olivier Grunewald).




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Vulcano Navbiotum, Kenya

Il Vulcano Navbiotum giace addormentato sulla riva meridionale del lago Turkana, in Kenya. Un tempo noto come lago Rudolf, questo è il lago più a nord nella Great Rift Valley, una regione con numerosi vulcani e lunga ben 6.000 chilometri, dal Mozambico alla Siria (fotografia di Richard du Toit/Minden Pictures).




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Camino di un vulcano, Nuova Zelanda

Gas e vapore si alzano dal camino di un vulcano in Nuova Zelanda. Questa piccola nazione insulare sfrutta il calore della Terra per generare circa il 12% del suo fabbisogno energetico (fotografia di Peter Essick)




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Monte Merapi, Indonesia

La vegetazione verde circonda i villaggi sul fianco del monte Merapi, un vulcano molto attivo a Java, Indonesia. Migliaia di persone vivono sul vulcano o nelle vicinanze, perché attratte dalla ricchezza del suolo vulcanico; molte vite, però, sono andate perse nelle frequenti eruzioni di questo vulcano. Le eruzioni sono accompagnate da colate piroplastiche molto veloci e colate di fango, dette 'lahar' (fotografia di John Stanmeyer).




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Vulcano Pavlof, Alaska

In questa foto il vulcano Pavlof emette nubi di cenere e vapore alte anche 5.500 metri sull'Alaska durante un'eruzione dell'agosto 2007. Pavlof è il tipo di vulcano più pericoloso in assoluto: è uno stratovulcano, infatti, capace di scatenare eruzioni altamente esplosive. Gli stratovulcani tendono a formarsi dove una placca tettonica è scivolata sotto un'altra placca (fotografia di Chris Waythomas/Alaska Volcano Observatory/U.S. Geological Survey).




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Lava Pahoehoe, Hawaii

Lava Pahoehoe scorre sul vulcano Kilauea nello Hawaii Volcanoes National Park. Contrariamente alla lava Aa (si pronuncia “ah ah”), la Pahoehoe scorre con relativa lentezza, permettendo la formazione di una pellicola isolante che mantiene la temperatura intorno ai 1.200° Celsius. La lava Aa, d'altro canto, si muove più velocemente e non ha il tempo di formare una pellicola, quindi il suo flusso è meno caldo e ha una consistenza più frammentata (fotografia di Steve e Donna O'Meara).




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Lava si riversa nel Pacifico

Con un sibilo, la lava si riversa nell'Oceano Pacifico nello Hawaii Volcanoes National Park. La catena delle isole delle Hawaii si è formata, nel corso di milioni di anni, da simili colate di roccia fusa (fotografia di Stephen Alvarez).




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Dalla lava nasce una felce, Hawaii

Una felce cresce dalla lava appena raffreddata nello Hawaii Volcanoes National Park. Le piante tornano a crescere rapidamente nelle aree interessate dalle eruzioni vulcaniche. Nel tempo la lava e la cenere si frantumano e formano un terreno fertile, adatto all'agricoltura (fotografia di Frans Lanting).




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Cratere del vulcano Ertale, Etiopia

Due scalatori si arrampicano sulle spire di lava sul cratere del vulcano Ertale, in Etiopia; intanto, del fumo esce da un lago lavico all'interno del cratere, che può raggiungere anche i 1.020° Celsius (fotografia di Carsten Peter).





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Fango che ribolle in Etiopia

Una pozza di fango ribolle vicino al vulcano Dallol, sulla remota depressione della Dancalia, in Etiopia. I crateri da esplosione vulcanica, come il Dallol, si formano durante le eruzioni freatiche, quando il magma che sale entra in contatto con l'acqua sotto la superficie della Terra, causando un'esplosione di vapore (fotografia di Carsten Peter).





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Flussi di lava, Great Rift Valley, Tanzania

Un fiume di lava arancione brillante scorre lungo la Ol Doinyo Lengai, nella Great Rift Valley, in Tanzania. La Ol Doinyo Lengai, “montagna di Dio” nella lingua del Maasai, è l'unico vulcano al mondo a emettere lava natrocarbonatite, una lava molto fluida quasi del tutto priva di silicone (fotografia di Carsten Peter).





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Lava vicino al Kilauea

Il Pacifico ribolle mentre la lava del vulcano Kilauea, alle Hawaii, si riversa nel mare. Il Kilauea è un vulcano a scudo, basso, dalla pendenza dolce, costruito quasi interamente dai flussi di lava basaltica e fa parte dei cinque vulcani che formano l'isola di Hawaii, detta anche la Grande isola (fotografia di Chris Johns).



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view post Posted on 2/11/2011, 09:22
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Arte di natura: la lava
si mette a dipingere




Spesso la natura si diverte a fare l'artista. Dall'Etna ai vulcani delle Hawaii una serie di straordinarie foto sulle mille forme e geometrie che può assumere la lava




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L'Etna in eruzione
Fotografia di Carsten Peter

La lava fuoriesce da un cono di recente formazione sull'Etna durante un'eruzione del 2002. Si suppone che il nome Etna anticamente significasse “fornace”. Dalla foto non è difficile capire perché.








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Arenaria a Coyote Buttes
Fotografia di Frans Lanting

Striature di arenaria percorrono i pendii di Coyote Buttes, nel Vermillion Cliffs National Monument in Arizona.








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Licheni e ardesia
Fotografia di Sylvia Sharnoff

L'ardesia si arrende ad alcuni licheni lucenti a Merced Falls, in California.







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Lago rovente
Fotografia di Carsten Peter

Bolle di lava e fanghiglia nel lago di lava del vulcano Ertale, in Etiopia. Le temperature di fusione in superficie vanno dai 288 fino ai 540 gradi Celsius al centro della cavità.







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Fantasia di cristalli
Fotografia di David Boyer

Questo cristallo trovato al Albany (Oregon) è decorato da cerchi concentrici colorati.








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Cordoni di lava
Fotografia di Frans Lanting

Nell'Hawaii Volcanoes National Park la lava Pahoehoe si scurisce in forme che ricordano delle grosse corde.









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Mulinelli rocciosi
Fotografia di Cary Wolinsky

Su una roccia le linee si diffondono in mulinelli sempre più ampi. Siamo a Moab, nello Utah.








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Lava sull'Etna
Fotografia di Carsten Peter

Lava rossa e incandescente scintilla sul monte Etna. Alto quasi 3400 metri, quello siciliano è il vulcano attivo più alto d'Europa.








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Colline disegnate
Fotografia di Sylvia Sharnoff

I minerali screziano le colline dell'Oregon's Painted Hills State Park.








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Lava Pahoehoe
Fotografia di Marc Moritsch

Il tipo di lava hawaiana più rovente, chiamata lava Pahoehoe, quando si raffredda può somigliare a grosse corde nere, oppure aggrinzirsi e assumere la forma di una gomma con riflessi argentati. Come questa fotografata nell'Hawaii Volcanoes National Park.








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Coyote Buttes, Arizona
Fotografia di Frans Lanting

Le decorazioni naturali della pietra arenaria creano una strana illusione ottica nella Wave Rock, una parte della più ampia Coyote Buttes, nel Vermillion Cliffs National Monument dell'Arizona.








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Roccia artistica
Fotografia di Charles Kogod

Su queste rocce erose nella Point Lobos State Reserve, in California, si possono ammirare motivi a forma di vortice e colori differenti.






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Lava fredda
Fotografia di Marc Moritsch

La lava hawaiana, detta Pahoehoe, si è raffreddata solidificandosi in una roccia ignea, assumendo un'apparenza filiforme. L'altro tipo di lava hawaiana, detta aa, è composta da detriti e si raffredda in pezzi molto frastagliati.





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Rocce in California
Fotografia di Charles Kogod

Queste rocce erose si mettono in mostra esibendo disegni coloratissimi. Siamo nella Point Lobos State Reserve, in California.







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Arenaria
Fotografia di Annie Griffiths Belt

Striature porpora attraversano una parete rocciosa di arenaria a Petra, in Giordania.







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Mulinelli di lava
Fotografia di Frans Lanting

La lava scorre nell'Hawaii Volcanoes National Park, formando dei mulinelli incandescenti in questa foto scattata da vicino. La lava piuttosto fluida e soffice delle Hawaii dà origine a montagne che ricordano gli antichi scudi da battaglia. Per questo sono chiamati vulcani a scudo.






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Lava bollente sull'Etna
Fotografia di Carsten Peter

Bolle di lava durante una spettacolare eruzione dell'Etna, in Sicilia, nel 2002. Per 24 giorni il vulcano ha offerto il suo spettacolo più accecante del decennio, eruttando fiumi di lava e fontane di fuoco.






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Mauna Ulu
Fotografia di Robert Madden

La bocca del vulcano Mauna Ulu – che fa parte del Kilauea nelle Hawaii - erutta una fontana di lava. Dei quattro vulcani attivi dello stato che si trovano sopra al livello dell'acqua, solo il Kilauea e il Mauna Loa hanno eruttato lava nel corso degli ultimi 200 anni.





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view post Posted on 18/9/2013, 17:35
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Fumata da record



Un pennacchio di fumo così non si era mai visto: siamo a Kagoshima, nella parte sud-occidentale del Giappone, dove lo scorso 18 agosto il vulcano Sakurajima, 1.117 metri di altezza e uno dei più attivi del paese, ha festeggiato la cinquecentesima eruzione dell'anno (quasi 3 al giorno) con un pennacchio di fumo di 5.000 metri, il più alto mai regsitrato nella storia.

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view post Posted on 22/7/2014, 11:11
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Vulcano attivo Erta Ale, Etiopia



Eruzione - allo stesso tempo bella e terribile vista. Flussi di lava fusa affascinano il suo potere mistico e ci ricordano il fuoco dell'inferno.



Situato nel deserto della Dancalia etiopica Erta Ale vulcano attivo (Erta Ale Vulkan) ha chiamato la strada per l'inferno o il monte fumante. Solo i più coraggiosi turisti estremi non avranno paura di visitare questi luoghi caldi dove la temperatura è di 30 ° C è considerata gelo. Erta Ale è il vulcano più attivo in Etiopia. Sulla sua cima c'è solo due del lago di lava, rendendo il vulcano unico nel suo genere.


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Erta Ale è sempre attivo nel 1967. Livello di lava nel cratere del vulcano è in continua evoluzione. Capacità della radiazione di calore del lago era una media di 30 kilowatt per metro quadrato. Bassa massa direttamente nella fusione era di 600 ° sulla superficie di una crosta scura e 900 ° - profondità di 70 centimetri.



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Erta Ale




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Erta Ale (catena) (EA) e l'Altopiano etiope
Stato Etiopia Etiopia
Regione Afar
Altezza 700 m s.l.m.
Coordinate 13°36′00″N 40°39′59.76″ECoordinate: 13°36′00″N 40°39′59.76″E (Mappa)
Data prima ascensione 1968
Autore/i prima ascensione Haroun Tazieff, Giorgio Marinelli
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Etiopia
Erta Ale



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Erta Ale è una catena di vulcani posta nel Triangolo di Afar, Etiopia. A nord termina nella pianura di sale a sud si estende fino al Lago Afrera detto anche Giulietti, a ovest è delimitata dalla scarpata dell'altopiano etiope e ad est dalla scarpata della Dancalia. Occupa una superficie di 2350 km². Sulle scarpate laterali affiorano sedimenti corallini, tra le quote di meno 30 e più 90. Questi sedimenti, assieme agli importati sedimenti salini, dimostrano che questa depressione fu in passato occupata dal Mar Rosso, si ritiene tra i 200 e gli 80 000 anni fa (Pleistocene superiore). La regione interamente desertica è formata da crosta basaltica, frutto dell'allargamento della crosta terrestre in questa zona. La catena conta molti vulcani a scudo, i principali da nord a sud sono il Gada Ale detto anche Kebrit Ale alto 287 metri, l'Alu-Dala Filla o Dalafilla alto 613 metri, il Borale Ale alto 668 metri, l'Erta Ale, il Hayli Gubbi alto 521 metri e l'Ale Bagu alto 1031 metri; quest'ultimo è l'unico che non si trova sull'asse principale della faglia. Il più famoso porta il nome della catena stessa, è alto 613 metri, con un lago di lava permanente. Il calore indotto dal mantello non riesce talvolta a conservare la crosta alla stato liquido, e perciò ogni tanto sul lago si forma una crosta nera frutto del raffreddamento. Solitamente però la temperatura di 1200º Celsius consente il mantenimento di uno stato liquido al lago, sulla cui superficie si possono osservare pezzi basaltici galleggianti come fossero iceberg.[1] È uno dei quattro vulcani che, nel mondo, permettono l'osservazione di questo straordinario e spettacolare fenomeno. La faglia che attraversa la depressione, che marca l'allontanamento della placca araba dalla placca africana, permette la fuoriuscita di magma, fenomeno che normalmente avviene solo nelle dorsali oceaniche, in mare aperto e a grande profondità, quindi molto difficilmente osservabile.













Il vulcano Erta Ale: il mangiatore di uomini



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Il Vulcano Erta Ale è al confine tra Etiopia ed Eritrea. Non vi è pace fra i due paesi, una volta fratelli. Qualche anno fa, un episodio di violenza inaudita ha avuto come scenario proprio il cratere del vulcano, quando i ribelli hanno voluto chiaramente uccidere uomini occidentali, tedeschi appartenenti ad una spedizione vulcanologica.

C’è chi lo chiama il mangiatore di uomini, al punto in cui alcuni si sono divertiti a creare il primo video in alto in cui si vede il lancio di materia organica nel lago di lava.

In rete si trova di tutto a riguardo, soprattutto nel google.com, da canzoni scritte sul “Morire all’Erta Ale” a storie di sacrifici umani. A noi sembra solo un bellissimo vulcano, un mistero della natura in quanto apertura verso la “pancia della terra”. Godetevi queste splendide fotografie.


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Il Luminoso paesaggio del vulcano Dallol, Etiopia



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Incredibile vulcano Dallol trae la sua insolita splendido scenario. Si trova in Etiopia e appartiene ai luoghi più misteriosi e poco conosciuti del nostro pianeta. Dallol vulcano è applicabile, che si trova ad una altitudine di 48 metri sotto il livello del mare, è circondato da elevarsi al di sopra della foce del saline colline a 60 metri di altezza.



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Una varietà di colori brillanti prima di aprire gli occhi incredibile paesaggio alieno abbaglia i sensi e originalità. L'ultima eruzione fu nel Dallol 1926. A questo punto formate un lago acido, che, secondo gli scienziati, e arricchito il paesaggio locale come colori vivaci.

Luogo in cui il vulcano Dallol è inaccessibile, il territorio più lontana dalla civiltà. Non ci sono strade e l'unica via attraverso la quale si può raggiungere il vulcano - in questo modo i fornitori di sale caravan.


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Dallol (vulcano)



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Stato Etiopia Etiopia
Regione Afar
Altezza -47 m s.l.m.
Coordinate 14°14′30″N 40°18′00″ECoordinate: 14°14′30″N 40°18′00″E (Mappa)
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Etiopia
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Dallol è una cittadina dell'Afar, ma anche di un cratere vulcanico dalle caratteristiche uniche. Situato nel nord-est dell'Etiopia, nella depressione della Dancalia, il cratere è il risultato dell'esplosione di una camera magmatica della Valle del Rift, posta sotto un importante deposito di sale, lasciato dopo che il Mar Rosso si era ritirato da questa depressione. La regione, una vasta landa salina e desertica dove le temperature possono raggiungere i sessanta gradi, è considerato uno dei posti più inospitali della terra.

Questa vasta zona desolata è conosciuta per le sue curiose formazioni geologiche: sorgenti calde acide, montagne di zolfo, coni di sale, piccoli geyser gassosi, vasche di acidi isolate da cornici di cristalli di sale e concrezioni, di evaporiti, di zolfo, di cloruro di magnesio o di soda solidificati. Il tutto su un fondo bianco, giallo, verde o rosso ocra, colori dati dalla forte presenza si zolfo, ossido di ferro, e di vari altri minerali.

Il sito, come i numerosi altri vulcani della zona è il risultato dell'allontanamento della placca arabica dalla placca africana con la creazione in prospettiva di un nuovo fondale marino in estensione dal Mar Rosso.

Nella lingua Afar, "Dallol" significa "disciolto", in riferimento alle molte sorgenti acide che spesso diventano trappole mortali per animali e uomini.






Storia




L'ultima eruzione, di tipo freatica, del vulcano risale al 1925.

Il vulcano è stato per lungo tempo poco frequentato, al contrario dell'Erta Ale, solo pochi vulcanologi lo avevano esplorato. La zona è stata solo nel 2001 resa oggetto di visite guidate. Una popolare trasmissione televisiva francese Ushuaïa Nature nel 2005 rese nota al grande pubblico questa regione.

Già i primi colonizzatori attraversarono la regione nel XVII e XVIII secolo. Ma l'inospitalità della depressione, il calore insopportabile che vi domina e i pericoli del territorio (vasche acide, emanazione di gas tossici....) non hanno di certo favorito le spedizioni nei dintorni del cratere. Al contrario del vicino vulcano Erta Ale, che era molto più accessibile, in particolare per la sua altitudine.

La regione non è ancora tutelata come parco nazionale, solo il suo isolamento lo protegge dai visitatori. Un progetto di parco è in studio. Oltre alle difficoltà insite nel territorio, la regione è stata poco visitata a causa della guerra tra Etiopia e Eritrea; ancora oggi scontri e incursioni sono frequenti e le eventuali visite turistiche sono fortemente sconsigliate.



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Geologia


Formazioni saline e sulfuree sul Dallol. Si notano le concrezioni a forma di fungo (in secondo piano a destra), vasche di soda, colorate in giallo e arancio dallo zolfo (in primo piano a destra) e concrezioni spugnose (primo piano a sinistra).

L'area del vulcano è una vasta landa salina ai cui bordi sorgono molti camini delle fate, occupata da innumerevoli sorgenti calde sulfuree, geysers, fumarole, depositi di sale e zolfo, concrezioni a forma di terrazza e di fontana. Il sale della depressione si mischia ai minerali vulcanici, come lo zolfo, per creare formazioni cristalline uniche al mondo.

In certe sorgenti calde si manifestano delle piccole colate di sale di bisolfiti e di zolfo. I minerali fluiscono da camini e geyser che abbondano nel sito.

Spesso le emissioni dei geyser e delle fumarole sono tossici. Non di rado si trovano dei cadaveri di piccoli animali, nei piccoli crateri. In oltre il suolo fragile cela vasche acide e diventano delle vere e proprie trappole per animali e uomini. Altra particolarità, i piccoli geyser, presenti solo in questo luogo. Vi si notano ingiallimenti permanenti di gas sulla superficie degli stagni acidi con concrezioni a forma di spugna formata da cristalli di sale o emissioni di goccioline di acqua calda con strani gorgoglii.

Le formazioni di camini delle fate composti di sale formano i rilievi del cratere, dando al vulcano un aspetto insolito. Queste formazioni geologiche sono state formata quando il Mar Rosso inondò a più riprese la depressione, molte migliaia di anni fa. Le evaporazioni successive dell'acqua marina, hanno formato dei depositi salini imponenti, in parte costituite da colonne di soda.

Il Dallol, a causa delle particolari condizioni del sito, è un vulcano unico nelle sue caratteristiche, anche se in parte il vulcano dell'Erta Ale, ha forme di emissioni solforose e saline simili.





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Attività umana

La regione è completamente disabitata. Solo la popolazione degli Afar, vive nelle vicinanze, dove si dedicano all'estrazione del sale che poi trasportano a dorso di dromedario, nei centri abitati lontani anche centinaia di chilometri dalla depressione. Il potenziale geotermico del sito non è, per il momento, sfruttato.

Nella zona del cratere esiste una città fantasma, sono i resti dell'impianto di estrazione del potassio costruito dall'Italia in epoca coloniale, abbandonato negli anni trenta. Venne riutilizzato dagli americani negli anni cinquanta, come base scientifica e militare. Il tutto venne completamente abbandonato negli anni sessanta. Resti dell'insediamento sono ancora visibili con intelaiature di ferro corrose e arrugginite, dall'umidità acida del vulcano e progressivamente ricoperte da concrezioni prodotte dalle sorgenti calde.



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