Le voci della notte

Il sesto senso del pesce sega

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view post Posted on 23/6/2011, 12:11
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Una nuova ricerca rivela che il rostro di questi pesci misteriosi funziona come un'antenna per individuare le prede e affettarle in due.

Una ricerca attualmente in corso indica che il rostro del pesce sega, un prolungamento cefalico costeggiato da entrambi i lati da scaglie placoidi simili a denti, e che può raggiungere oltre un quarto della lunghezza totale dell'esemplare, è dotato di un "sesto senso” in grado di rilevare i movimenti o i campi elettrici delle prede di passaggio: una sorta di "tatto a distanza”, dice Barbara Wueringer, neurobiologa della University of Queensland in Australia.

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Un'abilità particolarmente utile per scovare cibo nelle acque torbide o scure, spiega la studiosa.

Inoltre, in laboratorio è stato osservato che questi rari pesci della famiglia Pristidae utilizzano il rostro per "affettare” in due, con dei rapidi movimenti laterali, le prede più piccole.

"Anche se si tratta di creature molto grandi, che possono raggiungere i 5 metri di lunghezza, sappiamo molto poco dei pesci sega”, dice Wueringer. "Scoprire che il rostro funziona come una sorta di antenna per individuare le prede è davvero sorprendente”.

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La mappa del rostro

Oltre a osservare in laboratorio il comportamento dell'animale, Wueringer ha dissezionato alcuni pesci sega catturati accidentalmente o morti per cause naturali.

Ha scoperto così che il rostro dei pesci sega è disseminato di piccoli pori che indicano l'abilità dell'animale di rilevare i campi elettrici presenti in ogni creatura vivente. Ne sono dotati gli squali e le razze (parenti dei pesci sega), nonché altri pesci come i dipnoi (o pesci polmonati) e persino alcuni mammiferi come l'echidna.

Osservando la distribuzione dei pori sul rostro di quattro specie di pesci sega, Wueringer ne ha "mappato" la superficie, confrontandola poi con la distribuzione dei pori su due specie di pesci chitarra.

Secondo la studiosa, capire dove sono maggiormente concentrati i pori offre delle indicazioni sul comportamento alimentare dei vari animali.

"Ad esempio, le razze hanno gli occhi sopra la loro testa, mentre la bocca è al di sotto. I pori distribuiti intorno ad essa consente al pesce di rilevare la presenza del pesce e di ingoiarlo anche se non possono vederlo”, spiega.

Nel pesci sega, i pori sono maggiormente concentrati sulla parte superiore del rostro, il che dovrebbe consentire a questi predatori di attaccare le prede nello spazio sovrastante.

La ricerca aiuta un pesce a rischio

Wueringer si augura che la ricerca contribuisca alla conservazione dei pesci sega, in particolare delle quattro specie da lei studiate, la cui popolazioni residue abitano una baia remota dell'Australia settentrionale.

Secondo la International Union for Conservation of Nature (IUCN), negli ultimi anni però sono calate drasticamente tutte le popolazioni di pesci sega, soprattutto a causa della pesca eccessiva e del fatto che il rostro espone maggiormente questi pesci al rischio di rimanere impigliati accidentalmente nelle reti da pesca.

"Per proteggere una specie a rischio è necessario saperne quanto più è possibile”, dice Wueringer. "Capire come un animale cattura le sue prede e quali sensi sono coinvolti per rilevarle fa parte delle conoscenze essenziali su una specie”.

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I risultati preliminari della ricerca sono stati presentati a giugno a "Fresh Science”, un seminario di comunicazione per giovani ricercatori organizzato al Melbourne Museum.


nationalgeographic.it

Edited by belias94 - 7/7/2011, 20:30
 
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view post Posted on 30/6/2011, 08:06
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view post Posted on 30/5/2014, 16:39
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Il pesce sega - Pristidae

I Pristidae, conosciuti comunemente come pesci sega, sono una famiglia di pesci dell'ordine Pristiformes, affini alle razze.




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Generalità e morfologia:

Il pesce sega vive nel Mediterraneo e nell’Atlantico orientale, dal Portogallo all’Angola. Talvolta, ai tropici, risale i fiumi, ma ciò non accade mai nel Mediterraneo. Per quanto riguarda la sua presenza nei mari italiani, si hanno solo scarse notizie. La sua lunghezza può superare i quattro metri e mezzo, di cui un terzo è rappresentato dal rostro, che porta oltre venti paia di denti. La sua pelle rugosa è di colore bruno-grigio sul dorso e sui fianchi. Le pinne pettorali ridotte e poste dietro la testa, la pinna caudale come quella dei selaci, ed il modo di nuotatore, utilizzando la caudale, lo fanno somigliare ad uno squalo. Tuttavia è un raiforme, come dimostrano le fessure branchiali situate sulla faccia ventrale, e gli spiracoli situati sul dorso.


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Abitualmente vive in prossimità del fondo e si nutre di pesciolini e di altri animali, crostacei, molluschi e vermi, che trova smuovendo la sabbia con il rostro. Quest’ultimo ha anche un’altra funzione:quando l’animale incontra un banco di pesci, colpisce con la sega a destra e a sinistra, così da accaparrarsi il maggior numero di pesci possibili. Il pesce sega è un viviparo aplacentato.

La femmina dà alla luce una ventina di piccoli che nascono con un rostro già ben sviluppato, ma molle e flessibile. I denti sono avviluppati in una guaina che protegge la madre durante l’incubazione e il parto; questa cade dopo un po’ di tempo, quando il rostro è diventato rigido. Le pinne pettorali del pesce sega vengono consumate localmente, ma questi animali vengono pescati soprattutto per la pelle, da cui si ottiene un cuoio di alta qualità, e per il fegato, ricchissimo d’olio.



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mille-animali.com


Edited by momolindo - 30/5/2014, 18:01
 
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