Le voci della notte

La Cappadocia Turchia

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view post Posted on 14/11/2011, 21:03





La Cappadocia Turchia



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I “camini delle fate"



Un labirinto di torri, crepacci, canyon, pinnacoli e castelli rupestri: è un paesaggio fiabesco quello che si presenta agli occhi di chi raggiunge la Cappadocia, quella magica regione con al centro le città di Nevsehir, Avanos e Urgup.



Non sono forse degni di un libro di favole gli enormi funghi di pietra che, guarda caso, qui tutti chiamano "camini delle fate"? Non si tratta però di un incantesimo: il corrugamento della superficie terrestre nel bel mezzo di un altopiano a 1.000 metri d'altitudine, nell'Anatolia centrale, è il risultato della paziente opera (durata qualche milione di anni) di Madre Natura, complici due vulcani assopiti da tempo. Dapprima rifugio di anacoreti ed eremiti cristiani, poi di intere popolazioni che scavarono le loro abitazioni nel tufo, la zona si è trasformata in epoca bizantina in uno straordinario universo rupestre. La più popolata era la valle di Goreme, dove sono state censite 365 chiese, alcune delle quali splendidamente affrescate. C'erano anche una decina di misteriose città sotterranee: Derinkuyu è la più grande, nove piani sovrapposti sotto il livello del suolo, in cui ci si rifugiava in caso di incursioni nemiche.

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Le Chiese e le Città Sotterranee

Il panorama incantevole dei "Camini delle fate" non è la sola attrazione della Cappadocia. All'interno delle formazioni laviche coniche delle valli di Goreme, di Zelve, di Soganli, si celano chiese rupestri e cappelle decorate con suggestivi affreschi di epoca bizantina. Si dice che le chiese siano circa tremila. Tra quelle più famose, la chiesa del Serpente, quella di Santa Barbara, le chiese di Carikli, Elmali e Yianli, la chiesa della Fibbia e quella di Tokali, la chiesa di Cavusin e quella di San Teodoro. Ma c’è di più, Qui, per secoli e secoli, le popolazioni locali crearono i loro rifugi sotto il livello del suolo. Per sfuggire alle persecuzioni e ai saccheggi gli abitanti scavarono sottoterra intere città, dotate di pozzi di aerazione e articolate in zone dormitorio, refettori, depositi di grano, magazzini, stalle, cucine comuni e luoghi di incontro. Per chi non soffre di claustrofobia, Kaymakli, Mazi, Derinkuyu e Ozkonak sono un buon motivo per una visita.



Nevşehir, capoluogo di provincia, è considerata la porta della Regione della Cappadocia. Tra i monumenti rimasti nella città propriamente detta, s'incontrano il castello selgiuchide situato in cima alla collina, e la Moschea di Kursunlu, costruita per il gran Vizir Damat Ibrahim Pasa La moschea forma una parte del complesso di costruzioni che includono una medrese, un ospizio ed una biblioteca. La fontana per le abluzioni, situata nel cortile, porta ancora le sue iscrizioni originali. Il museo di Nevsehir espone opere locali.



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Le violente eruzioni dei vulcani Monte Erciyes (m 3.916) e Monte Hasan (m 3.268), avvenute tre milioni di anni fa, avevano ricoperto l'altopiano intorno a Nevsehir con tufo, una polvere composta da lava, cenere e fango. I venti e le Piogge, erodendo queste rocce friabili, hanno creato dei paesaggi surrealistici spettacolari di rocce a forma di sono, di pinnacoli, di burroni scoscesi, dipinti con dei toni che variano dal rosso all'oro e dal verde al grigio.

Il Parco Nazionale di Göreme, conosciuta al tempo dei romani sotto il nome di Cappadocia, è uno di quei rari luoghi al mondo nei quali l'opera dell'uomo si mescola sapientemente al paesaggio circostante. Delle abitazioni vennero scavate in questa roccia a partire dal 4000 a.C. Ai tempi di Bisanzio, cappelle e monasteri vennero scavati nella roccia; i loro affreschi con toni ocra, riflettono i colori del paesaggio circostante. Ancora oggi si vedono emergere armonicamente nel paesaggio abitazioni scavate nei coni di roccia e villaggi di tufo vulcanico.


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Il Museo all'aria aperta di Göreme, un complesso monastico di chiese e cappelle rupestri tappezzate di affreschi, è uno dei siti più famosi della Turchia. La maggior parte delle cappelle sono datate dal X al XIII secolo, periodo bizantino e selgiuchide, e sono costruite su un piano a forma di croce, la cui cupola centrale è corretta da quattro colonne. Nelle navate laterali di molte chiese ci sono delle tombe rupestri. Tra le chiese più famose di Goreme, citiamo la Chiesa di Elmali, la più recente e la più piccola del gruppo, la Chiesa Yilanli (Chiesa coi serpenti) con affascinanti affreschi dei dannati tra le spire di serpenti, la Chiesa di Santa Barbara e la Chiesa di Carikli. A breve distanza da questo gruppo centrale abbiamo la Chiesa di Tokali, o Chiesa della Fibbia, con bellissimi affreschi di scene tratte dal Nuovo Testamento.



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La città stessa di Göreme (Avcılar) è situata in una valle piena di coni e camini di fate. Si Possono vedere caffè, pensioni e ristoranti scavati nella roccia. Per chi desidera fare acquisti vi è una vasta scelta di kilim e tappeti. uchisar

Proseguendo sulla strada appena fuori Goreme, si entra in una delle valli più belle della zona. Formazioni rocciose di un mondo fantastico appaiono innanzi a voi, attirando il vostro sguardo su questa meraviglia del creato. Salendo lungo la gradinata fino in cima alla Fortezza di Uçhisar, potrete godere di una magnifica vista panoramica di tutta la regione sottostante. Tappeti, kilim e souvenirs si possono acquistare dai negozi lungo le stradine strette di Uchisar.


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A Çavuşin, sulla strada a nord di Goreme, si trovano una chiesa con una triplice abside ed il Monastero di San Giovanni Battista. Nella città stessa vi sono cappelle e chiese; qualcuna delle abitazioni rupestri è pure abitata. Camini di Fate fiancheggiano la strada da Cavusin a Zelve. Sfortunatamente, è pericoloso visitare le chiese di questa valle, perchè l'erosione ha causato dei danni non visibili e determinati.

La simpatica città di Avanos, sulle rive del Fiume Rosso (Kizilirmak), presenta un'architettura autoctona, ed è conosciuta per il suo artigianato. Ogni anno, nel mese di agosto, la città celebra il Festival dell’Arte e del Turismo, creando un'atmosfera amichevole. La ceramica è il prodotto artigianale più popolare; potete provare anche voi a fare un vaso in uno dei tanti ateliers. Vengono pure tessuti bei tappeti, facendo rivivere quest'arte.


Dopo Avanos, in direzione sud si giunge ad un interessante caravanserraglio selgiuchide, il caravanserraglio Sarıhan.





















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Sulla strada Nevsehir-Urgup, non perdete l'occasione di vedere Ortahisar, con la sua fortezza rupestre. Le chiese della valle di Balkan sono tra le più antiche della regione di Goreme. Nella vicina Valle di Hallac, l'omonimo monastero offre alla vista delle bellissime decorazioni murali del X e XI secolo.

A nord di Ortahisar, la Valle di Kızılçukur è di una bellezza strabiliante, soprattutto al tramonto. In questa valle troviamo la chiesa Uzumlu del IX secolo.


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Le città sotterranee di Kaymaklı, Derinkuyu, Mazı, Özkonak e Tatlarin furono tutte utilizzate dai cristiani nel VII sec. per sfuggire dalle persecuzioni. Rifugiandosi in queste città ben nascoste, i cristiani evitarono il conflitto iconoclastico con Bisanzio e le invasioni. Queste città avevano depositi per il grano, stalle, camere da letto, cucine e condutture d'aria. Oggi esse sono ben illuminate e costituiscono la parte eccenziale e più affascinante di una gita in Cappadocia.


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Urgup, vivace centro turistico alle falde di antiche abitazioni rupestri, può essere considerato una base eccellente per coloro che desiderano visitare la Cappadocia. Nella città stessa è possibile osservare come la gente viveva in queste abitazioni rupestre. Per l'acquisto di tappeti e kilims, vi è una grande possibilità di scelte presso i venditori in città. Il carattere degli abitanti è colorato come i loro tappeti; offrono ai loro clienti tè, caffè oppure un bicchiere di vino, intavolando piacevoli conversazioni.

Se la gita turistica e lo shopping vi avranno stancati, la discoteca vi accoglierà per un altro tipo di divertimento. Urgup, situata al centro di una zona di produzione del vino, ogni anno, durante il mese di ottobre, celebra il Festival Internazionale del Vino.


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Lasciata la città, dirigendovi verso il sud, raggiungerete la simpatica e isolata Valle di Pancarlık, dove vi fermerete per visitare una chiesa del XII secolo con i suoi splendidi affreschi, come pure la Chiesa di Kepez del X secolo. Continuando verso il tipico villaggio di Mustafapasa (Sinasos), le tradizionali case di pietra con le fasciate scolpite vi trasporteranno in un'altra epoca.

Proseguendo il vostro itinerario verso sud, attraversate il villaggio di Cemil. Qui, un sentiero che si trova sulla parte occidentale della strada, vi condurrà alla Valle Keşlik dove troverete il complesso di un monastero, come pure le Chiese di Karakilise e di Meyvali, entrambe decorate con affreschi. Di ritorno sulla strada maestra, arriverete al villaggio di Taşkınpaşa, ove la Moschea Caramanide (Karamanid) ed il complesso del mausoleo con le vestigia del portale della medrese (XIV sec.), costituiscono un diversivo. Nel successivo villaggio di Şahinefendi, la Chiesa di Kirksehitler del XII sec. con bellissimi affreschi, si trova alla fine del sentiero, a 500 metri ad est del villaggio.


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Soğanlı, a km 50 a sud di Urgup, è una valle pittoresca con innumerevoli cappelle, chiese, sale, case e tombe. Gli affrecchi dall'VIII al XIII secolo tracciano lo sviluppo della pittura bizantina.

A km 4 a nord di Urgup si trova la meravigliosa Valle di Devrent, dove il tempo ha eroso la roccia formando dei picchi, dei coni e degli obelischi soprannominati “Camini di Fata” (Peri Bacalari).

A 2 km verso ovest, nella Valle di Çatalkaya, questi camini assumono una strana forma di fungo e sono state scelte come simbolo della città.


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Ad ovest di Avanos, troviamo Gülşehir con le sue iscrizioni ittite e Gökçetepe con un imponente basso-rilievo di Giove.

Ad ovest della Cappadocia e al di là delle montagne, troviamo Kayseri, la Cesarea dei tempi di Roma. La città si erge alle falde del Monte Erciyes (m 3916), un vulcano spento. Durante l'inverno questa montagna offre eccellenti piste per gli sciatori e buoni alberghi. Situati accanto alla fortezza bizantina, la Moschea Huant Hatun, la Medrese, il Mausoleo dì Mahperi Hatun rappresentano il primo complesso selgiuchide dell' Anatolia. La Medrese è oggi un Museo Etnografico. A sud di questo complesso, vediamo il Doner Kumbet del 1276 con le sue belle decorazioni, costruzione di classica semplicità.



Importante città selgiuchide, Kayseri era un centro di studi; di conseguenza, qui troviamo, tra i monumenti storici, un gran numero di "Medrese". Quelle che interessano particolarmente per la loro forma architettonica selgiuchide sono la Cifte Minareli (Giyasiye e Sifahiye) Medrese, la prima scuola selgiuchide di anatomia costituita nel 1205, che oggi ospita il Museo della Storia della Medicina Gevher Nesibe. Non molto lontano si trova la graziosa Sahabiye Medrese. Vicino al bedesten della cittàa vi è la Moschea Ulu del XII secolo. La Moschea di Haci Kilic, a nord della Cifte Medrese, risale al 1249. Il Museo Ataturk si trova nella residenza di Resit Aga. Questa residenza di stile ottomano contiene gli oggetti personali di Ataturk. Di fronte è situata la residenza di Gupgupoglu, dove è stato allestito il Museo Etnografico.


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A sud di Kayseri, nella città di Develi, ci sono tre importanti costruzioni selgiuchidi: la Moschea Ulu, la tomba di Seyid-i-Serif, e la tomba di Develi.



Vicino al lago Sultansazlığı, un habitat di varie specie di uccelli interessa gli ornitologi e gli amanti della natura.



A nord di Kayseri, vi è Kultepe conosciuta anticamente col nome di Kanesh o Karum. Questa fu una delle prime citta commerciali ittite e nel II millennio a.C., una delle prime città del mondo in cui prese avvio il commercio libero. Oggi purtroppo ne sono rimaste solo le fondamenta. Gli oggetti qui trovati si possono ammirare nel Museo Archeologico di Kayseri e nel Museo Civiltà Anatoliche di Ankara.




Sulla stessa strada vi è Sultanhanı, un caravanserraglio costruito dal sultano selgiuchida Alaeddin Keykubat all'inizio del XIII secolo. Questa e una delle soste favorite dei turisti.



La cascata di Karpuzbaşı si trova a km 76 a sud di Kayseri. In questo luogo di bellezze naturali le acque scaturiscono da sette fonti diverse e da un'altezza che varia tra 30 e 70 metri.


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Kayseri è uno dei centri di tessitura di tappeti e kilim più importanti dell'Anatolia. Ad est di Kayseri Bunyan è il più importante centro di tessitura di tappeti e a sud di Kayseri Yahyali è il più importante centro di tessitura dei kilim. Tappeti finemente tessuti ed annodati con bei motivi floreali perpetuano la secolare tradizione.



Niğde, la Nahita dei tempi ittiti, si stende su una valle fiancheggiata da picchi vulcanici e domina l'antica via che andava dall'Anatolia al Mediterraneo. Il castello di Nigde, come anche l'elegante Moschea di Alaeddin, dello stecco periodo, sono omaggio dei selgiuchidi. Datati XIV secolo, periodo di dominazione mongolica, sono la moschea di Sungur Bey e il mausoleo di Hudavend Hatun, un eccellente esempio di tomba anatolica a forma di torre. L'Ak Medrese del XV secolo, ospita attualmente il Museo Archeologico.



A km 10 fuori dalla città abbiamo Eskigümüş, col suo monastero bizantino e la chiesa dalle massicce colonne ed i muri affrescati. Le immagini, che risalgono al X e XI secolo, sono le meglio preservate della regione.




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A sud di Niğde, troviamo Bor, antica colonia ittita. Gli edifici storici della città includono la Moschea di Alaeddin ed il bedesten (bazaar) ottomano. Più lontano, nella stessa direzione, Kemerhisar è il sito della importante città romana di Tyana. Pochi chilometri ancora e si arriva a qualche rovina ittita e ad un acquedotto romano.



Il Parco Nazionale Aladağlar, situato in una zona montuosa a 50 Km a sud-est di Nigde, è l'ideale per chi pratica l'alpinismo o il trekking. Il miglior punto di partenza per le escursioni è il villaggio di Çukurbağ; la vetta più alta è Demirkazık (3756 m.).



La maggior parte degli edifici storici di Aksaray, tra i quali la Moschea Ulu, sono del XIV secolo. Interessante il Kizil Minare per la sua decorativa composizione di mattonelle. Nelle vicinanze, troviamo due dei più importanti caravanserragli del periodo selgiuchide: il primo è quello di Sultanhanı a km 40 dalla città, edificato dal sultano selgiuchide Alaeddin Keykubat, attualmente in ottime condizioni, il secondo è quello di Ağzıkarahan, a km 10 da Aksaray.



Ad Ihlara il fiume Melendiz, erodendo le sponde, ha formato un imponente canyon di circa 15 km. Chiese rupestri bizantine, tappezzate di affreschi, si trovano un pò dappertutto sulle pareti del canyon. Le più famose sono le chiese di Agacalti (Daniele), Yilanli (Apocalisse) e Sumbullu (Giacinto).



Güzelyurt è un'altra valle in cui si conservano abitazioni preistoriche.



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Il Monte Hasan, con la sua bella sagoma, si erge come una corona al di sopra della città. Le città sotterranee della valle, le dimore scolpite nella roccia, le architetture autoctone interessanti, le chiese, le cappelle e le moschee, riassumono tutte le caratteristiche della Cappadocia, offrendo ai visitatori un senso di continuità storica e facendo di questo centro una destinazione turistica i cui accoglienti alloggi e ristoranti assicurano una gradevole permanenza.



Se siete nei dintorni passate anche da Evren, presso la diga Hirfanli, con i cuoi cimpatici nctoranti che offrono pesce freschissimo.



Fondata nei tempi antichi, Kırşehir divenne nel Medio Evo il centro della Fratellanza Ahi, una setta musulmana i cui ideali morali e sociali influirono profondamente sulla vita spirituale e politica delle città anatoliche. Tra le belle opere architettoniche selgiuchidi di Kirsehir, vale la pena di visitare la Moschea di Cacabey del 1272 (un tempo osservatorio astronomico), la Moschea Alaeddin del 1230 e la Moschea di Ahi Evran, vicino alla quale si trova la tomba di Ahi, fondatore della setta. La città ha un museo che vale la pena di visitare per gli importanti ritrovamenti provenienti dalla città di Kalehoyuk che vi sono conservati.



Fuori dalla città, vicino a Kayseri, troviamo l'attraente Mausoleo di Asik Pasa, del 1333, costruito durante il periodo della dominazione mongola.



Kalehöyük, presso Kaman, provincia di Kirsehir, e un centro archeologico dove gli scavi cono ancora in corso. Presso Kalehoyuk, centro d'insediamento degli hatti e degli ittiti, si trova Mikasanomiya Anı Bahçesi, uno dei più grandi parchi della Turchia. Qui si trovano 16.500 alberi di 33 specie.




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La festa di Hacibektas



La strada per Nevşehir e la regione della Cappadocia passa da Hacıbektaş, la città nella quale nel XIV secolo Hacı Bektaşi Veli si stabilì e fondò l'Ordine di Bektas Sufi. I dervisci deguaci dei principi della detta, badati sull'amore e l'umanità, vivevano in un monastero, conservatosi, che comprende un mausoleo ed una moschea. Oggi questo complesso è aperto al pubblico. L'onice, multicolore e abbondante in questa regione, veniva usato dai discepoli di questo ordine e perciò venne chiamato "la pietra di Hacibektas". In città si vendono molti articoli turistici di onice. Interessante sostare e visitare il Museo Archeologico e quello Etnografico.

Il 14 agosto, chi si trova a passare per l'antica città di Hacibektas (venti minuti di macchina a nord di Gülşehir, in Cappadocia), troverà aria di festa e grande folla di fedeli. Si tratta dell'ultima cerimonia superstite in una lunga tradizione. Hacibektas deve il suo nome al grande capo sufita Haci Bektas Veli, fondatore dell'ordine dei Bektashi, che fino a un paio di secoli orsono ebbe numerosissimi seguaci. La comunità, sostenitrice di un islamismo tollerante e aperto, ha ancor oggi la sua sede qui, dove è sepolto il santo fondatore e dove un convento conserva ancora testimonianze della vita quotidiana delle confraternite.


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turchia.net


Edited by momolindo - 20/3/2015, 19:38
 
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view post Posted on 20/3/2015, 19:38
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Mai finirà perchè sei parte dei miei ricordi,parte della mia vita e ciò che mi hai dato,ciò che ti ho dato sempre vivrà!

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La Cappadocia (in turco: Kapadokya; greco Καππαδοκία) è una regione storica dell'Anatolia, un tempo ubicata nell'area corrispondente all'attuale Turchia centrale, che comprende parti delle province di Cesarea, Aksaray, Niğde e Nevşehir.

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La Cappadocia si caratterizza per una formazione geologica unica al mondo e per il suo patrimonio storico e culturale. Nell'anno 1985 è stata inclusa dalla UNESCO nella lista dei siti patrimonio dell'Umanità, con una superficie protetta di 9576 ha.
La regione che attualmente prende il nome di Cappadocia è molto più piccola di quello che era l'antico regno di Cappadocia di epoca ellenistica.
Il parco nazionale di Göreme e i siti rupestri della Cappadocia sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

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Informazioni generali

Per migliaia di anni, e fino ad oggi, la regione è sempre stata luogo di insediamenti umani. Vi fiorirono alcune antiche civiltà, come quella degli Ittiti, o altre ancora provenienti dall'Europa o dalle stesse regioni dell'Asia Minore, e ognuna di esse ha lasciato in Cappadocia la propria impronta culturale.

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Le peculiarità geologiche del sito hanno fatto sì che i suoi paesaggi siano spesso descritti come "lunari". La formazione geologica tipica, un tufo calcareo, ha subito l'erosione per milioni di anni, acquisendo forme insolite ed è abbastanza tenero da consentire all'uomo di costruire le sue abitazioni ricavandole dalla roccia, dando vita a insediamenti rupestri, piuttosto che a edifici innalzati da terra. In questo modo, i suoi paesaggi lunari sono pieni di cavità e grotte, sia naturali che artificiali, molte delle quali continuano ad essere frequentate e abitate ancora oggi.

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La posizione geografica ha fatto per secoli della Cappadocia un crocevia di rotte commerciali, oltre che l'oggetto di ripetute invasioni. Gli abitanti della regione hanno costruito rifugi sotterranei (esempi ancora visitabili sono le città di Kaymaklı e Derinkuyu) che permettevano a intere città di rifugiarsi nel sottosuolo, e di sopravvivervi per molti mesi, senza necessità di arrischiare sortite esterne.

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La costruzione di queste città sotterranee si articolava su più livelli (la città di Kaymaklı ne ha nove sotterranei, anche se solo quattro o cinque, è difficile dirlo con precisione perché non tutti i livelli sono in orizzontale e si intersecano tra di loro, sono accessibili ai turisti, mentre i restanti sono riservati alla ricerca archeologica e antropologica) ed erano equipaggiate con fori di aerazione, stalle, forni, pozzi d'acqua e tutto quanto fosse necessario ad ospitare una popolazione che poteva arrivare, contando tutte le città sotterranee scoperte, fino a 20.000 abitanti.

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Quando queste città sotterranee sono state frequentate durante il cristianesimo bizantino, alcune camere sono state adattate come templi decorati con affreschi sulle pareti.

Origine e significato del nome

Si ritiene che il toponimo "Cappadocia" derivi dalla parola Katpadukya, ovvero "terra dei bei cavalli". I cavalli della regione sono famosi per essere stati offerti in dono a Sardanapalo, re d'Assiria, Dario e Serse di Persia.

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Geografia e geologia


La regione della Cappadocia può essere approssimativamente considerata come un quadrato di settanta chilometri di lato, che comprende, tra le altre, le città di Aksaray e Nevşehir e grandi abitati. Gli abitanti dell'area non raggiungono la soglia del milione di abitanti, ma gli insediamenti sono così vicini gli uni agli altri, che danno l'impressione di essere una sola città estesa su una regione molto vasta.
In molte cartine, il nome Cappadocia non è nemmeno menzionato perché non si tratta di una delimitazione politica in quanto tale, ma piuttosto di una regione storica che comprende porzioni di varie province.

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Il paesaggio unico della Cappadocia è il risultato del dispiegarsi di forze naturali nel corso di millenni. Circa 60 milioni di anni fa, si formò la catena montagnosa del Tauro nell'Anatolia meridionale, nella stessa epoca in cui si formava in Europa la catena alpina. La formazione delle cordigliera del Tauro creò numerosi burroni e depressioni in Anatolia centrale. Dieci milioni di anni fa, queste depressioni sono state riempite da magma vulcanico e altre materiali provenienti dai numerosi vulcani in eruzione in Anatolia centrale, in particolare i vulcani Erciyes, Keciboyduran, Develi, Göllü Dagi e Melendiz.

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Gradualmente, le depressioni andarono scomparendo, trasformando la regione in un altopiano. Tuttavia, il minerale che colmò la depressione non è molto resistente all'azione erosiva del vento, della pioggia, dei fiumi, e alle escursioni termiche, di modo che l'erosione è stata in grado di "scolpire" le numerose valli delle quali la Cappadocia va famosa.

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Tra i più importanti abitati vi sono Aksaray, Nevşehir, Kayseri, Ürgüp, Uçhisar, Niğde, Gülşehir, Gülağaç
Alcuni luoghi notevoli sono il museo a cielo aperto di Göreme, le città sotterranee di Kaymaklı e Derinkuyu, la valle di Zelve, Gomeda, Peribacalar Vadisi (Valle dei camini delle fate), Soğanlı vadisi, le città sotterranee di Özkonak, Tatlarin, Mazi e Acıgöl; le chiese come quelle di El Nazar e Aynalı.

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