Disastro Inter, 2-5 con lo Schalke
Leonardo ko, Mourinho invece no
Difesa grottesca (ri-espluso Chivu), fuori dalla Champions a meno di miracolo. E nella notte lungo faccia a faccia tra Moratti, squadra e allenatore
MILANO - Inter travolta in casa dallo Schalke per 2-5 e fuori dalla Champions a meno di un miracolo. Con questo punteggio la squadra tedesca ha infatti battuto i nerazzurri al Meazza nella partita d'andata dei quarti. L'effetto negativo del derby non è finito. Leonardo rilancia Milito in attacco nell'undici titolare in coppia con Etòo; in difesa assente lo squalificato Lucio.
Rangnick è alle prese con tante assenze in difesa (l'ultima quella di Metzelder) e arretra Matip; Serpei vince il ballottaggio con Escudero ed Edu quello con Draxler. Bastano 25« all'Inter per sbloccare il risultato: Zanetti ruba palla, lancio di Cambiasso per Milito che elude il fuorigioco, Neuer esce di testa per anticipare l'attaccante, Stankovic riprende il pallone e supera il portiere con un gran destro al volo praticamente da centrocampo.
Inter-Schalke 2-5 : il fermo immagine mostra il tiro del gol di Dejan Stankovic da centrocampo (Ansa)
Al 17' lo Schalke pareggia: angolo da sinistra e tiro di Papadopoulos, gran parata di Julio Cesar, ma sulla corta respinta il pallone arriva a Matip che insacca. Al 20' miracolo di Julio Cesar che ribatte con i piedi una conclusione ravvicinata di Jurado. Al 20' Etòo mette dentro di testa su cross di Maicon ma l'arbitro annulla giustamente per fuorigioco. Problemi per Stankovic che dopo 24' deve lasciare il posto a Kharja. Al 34' l'Inter torna in vantaggio: apertura di Sneijder da sinistra, colpo di testa di Cambiasso in mezzo per Milito che in posizione regolare con un piatto sinistro batte Neuer.
Al 40' nuovo pareggio dello Schalke: Edu entra in area e tira di destro, complice la deviazione di Chivu, Julio Cesar respinge, ma sul pallone si avventa lo stesso Edu che insacca. Nella ripresa all'8' tedeschi in vantaggio: assist di Farfan per Raul che protegge palla, resiste al ritorno di Ranocchia e di destro batte Julio Cesar; difesa colpevole. Non è finita perchè al 12' arriva il 2-4: Jurado avanza sul versante destro, entra in area, cross basso a cercare Edu, Ranocchia interviene malamente sul pallone e lo infila nella propria porta. Al 16' Inter in 10 per l'espulsione di Chivu che rimedia il secondo giallo per un fallo su Edu.
Al 18' ancora Schalke con una conclusione di Jurado che si stampa sul palo. Al 30' il quinto gol: Farfan entra in area, sinistro, respinge Julio Cesar, riprende Farfan che colpisce il palo; l'azione continua e la palla arriva a Edu che con un sinistro potente infila Julio Cesar.
LEONARDO - «È stata una settimana difficilissima, in tutti i sensi». E su ogni fronte, prima il ko nel derby, poi la pesantissima sconfitta contro lo Schalke in Champions League. Momento davvero difficile. «Oggi la partita era cominciata nel migliore dei modi - spiega il tecnico nerazzurro ai microfoni di Mediaset Premium -, era difficile immaginare che potesse finire così dopo il nostro inizio.
Nel secondo tempo abbiamo sbagliato un gol e subito dopo lo Schalke ha segnato il terzo. Loro hanno fatto 6-7 tiri in porta e 5 gol, da questo punto di vista siamo stati penalizzati al massimo. Dopo il 3-4 e il 4-2 è stata durissima ripartire soprattutto perchè avevamo l'uomo in meno. È mancato l'equilibrio».
Come era successo già sabato sera con il Milan. «Lì avevamo giocato in un modo diverso, abbiamo cambiato ma anche oggi è mancato l'equilibrio, ma in una partita ci sono tante componenti che influiscono, la condizione fisica, il gioco, non c'è una causa sola».
MORATTI - Dopo il clamoroso cappotto subito dai tedeschi , il presidente nerazzurro Massimo Moratti ha voluto parlare a lungo con la squadra e l'allenatore. «La mia considerazione su Leonardo non è cambiata, per lui forse sì, ma io so quanto il calcio sia crudele e lui si è trovato in una realtà diversa». ha detto il presidente all'uscita dallo stadio Meazza dopo l'incontro. «Non mi piace l'arroganza - ha proseguito Moratti - ma neanche essere disarmati. I successi li abbiamo avuti. Leonardo è una persona seria, abbiamo chiacchierato, non era su di morale. Non era abituato a repentini cambi di situazione».
REAL - Nell'altra partita della serata il Real Madrid ipoteca le semifinali di Champions League, travolgendo con un netto 4-0, al «Bernabeu», il Tottenham di Harry Redknapp. Decidono le due reti di Adebayor e i gol di Di Maria e Cristiano Ronaldo. Josè Mourinho si affida alla migliore squadra possibile, schierando Adebayor unica punta e alle sue spalle il rientrante Cristiano Ronaldo, Ozil e Di Maria. In panchina si rivede anche Kakà. Nel Tottenham, che agli ottavi ha eliminato il Milan, Redknapp schiera il gallese Bale esterno sinistro di centrocampo e l'ex Van der Vaart alle spalle dell'unica punta Crouch. La partita si mette subito in salita per gli «Spurs». Il Real, infatti, ci mette 5 minuti a sbloccare il risultato grazie al colpo di testa vincente di Adebayor. Crouch peggiora le cose facendosi ammonire due volte in 14 minuti e lasciando i suoi in 10. Redknapp non cambia nulla e il Tottenham reagisce rendendosi pericoloso al 30' con il contropiede di Bale (largo il suo sinistro). È il Real a fare la partita, Sergio Ramos sfiora il 2-0, poi i «blancos» protestano per un netto mani in area di Dawson sul tiro di Di Maria. Nella ripresa fuori Van der Vaart dentro Defoe, ma è il Real a dilagara trovando, al 13', il raddoppio di Adebayor, ancora una volta con un colpo di testa su cross di Marcelo. Al 27' il gioiello di Di Maria (sinistro a girare dal limite) per il 3-0. C'è il tempo per rivedere in campo Kakà. L'ex Milan, al rientro dopo l'ennesimo stop, entra al 77' e, all'87', fornisce l'assist per il destro al volo di Cristiano Ronaldo che fissa il risultato sul 4-0. Bernabeu in festa e tutto per Josè Mourinho.
«MI DISPIACE PER L'INTER» - Josè Mourinho si è detto stupito e dispiaciuto per la netta sconfitta dell'Inter contro lo Schalke. «Mi dispiace per tutti gli interisti - afferma il tecnico del Real ai microfoni di Mediaset Premium - però è il calcio, sembra una missione impossibile per il ritorno, ma non si sa mai, e se perdiamo la champions abbiamo lo scudetto e la coppa italia, non è la fine del mondo, non si può vincere sempre».
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