Le voci della notte

Pranzo in cima a un grattacielo [1932]

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view post Posted on 20/6/2010, 18:00
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Mai finirà perchè sei parte dei miei ricordi,parte della mia vita e ciò che mi hai dato,ciò che ti ho dato sempre vivrà!

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Pranzo in cima a un grattacielo [1932]







Pranzo in cima a Skyscraper (New York, lavoratori edili pranzano su una traversa) è una famosa fotografia presa da Charles C. Ebbets durante la costruzione del palazzo del GE del Rockefeller Center nel 1932.



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La fotografia ritrae 11 uomini a mangiare il pranzo, seduti su una trave con i piedi penzolanti centinaia di metri sopra la strada di New York City.
Ebbets ha scattato la foto il 29 settembre 1932, ed è apparso sul New York Herald Tribune nel supplemento fotografico Domenica il 2 ottobre.
Preso al piano 69 del Palazzo di GE durante gli ultimi mesi di costruzione, la foto Adagiato sul Girder mostra gli stessi lavoratori sulla trave.





Ecco una rara immagine del fotografo stesso che mostra gli operai mentre dormono sulla traversa.





Fonte: Pinguy's website


Edited by momolindo - 31/8/2014, 20:49
 
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view post Posted on 9/9/2012, 13:11
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A centinaia di metri sopra le affollate strade di New York non è solo lavoro, c'è anche il resto. Un operaio edile si rilassa durante la sua pausa pranzo in cima al Palazzo RCA al Rockefeller Center il 29 settembre 1932.





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Il resto della squadra prende un pò di riposo dopo la pausa pranzo su una trave d'acciaio sulla cima dell'Empire RCA al Rockefeller Center il 29 settembre 1932.






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Rappresentazione Charles Ebbets 'di "Pranzo in cima a un grattacielo" è diventato sinonimo con l'epoca di costruzione in espansione a New York City. Ebbets salito in cima al Rockefeller Center insieme ai lavoratori edili per scattare questa foto iconico il 29 settembre 1932.








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Bisogna lodare non solo gli operai coraggiosi che si librano in alto sopra New York City, ma anche i fotografi che sono lì per catturare il momento. Qui, Ebbets Charles che è famoso per il suo "Pranzo in cima a un grattacielo" colpo è visto dall'altra parte della macchina da presa nel 1932.






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I membri di una banda pontone una trave in cima all'Empire State Building durante la costruzione nel 1931.





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Non guardare giù! Un steelworker poggia su una trave al piano 86 del nuovo edificio Empire State durante la costruzione a New York il 24 settembre 1930.








Altri...furono così coraggiosi....




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Lavoratori edili posa all'interno di un globo prima di installarla nella hall del palazzo Daily News nel 1929.






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Lavoratori Ferro sedere 310 piedi sopra il fiume Hudson sul ​​Mid-Hudson Bridge come si vede...costruito in agosto 1929.







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No, non sono funamboli! Quei tre puntini Itty Bitty in cima ad una trave che è sospeso a mezz'aria sopra Astoria, Queens sono Triborough lavoratori edili Ponte.






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C'è molta vita ...qui sù! Due operai in cima al Chrysler Building tengono alcuni gattini che sono nati in cantiere.







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Le scintille volano dall'alto come un operaio smantella un segno che domina Times Square nel 1942.









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In quale altro modo si fissa l'antenna? Un bridgeman con US Steel si arrampica in cima all'Empire State Building il 26 ottobre 1950. E 'uno dei 22 lavoratori strutturali di ferro che vi eressero un permanente cinque stazioni torre di televisione in cima all'Empire State Building.









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Un lavoratore utilizza un fascio semplice acciaio come un marciapiede mentre lavorava alla costruzione di Pan Am nel 1962. L'edificio a Park Avenue è stato completato nel 1963 e si chiama ora MetLife Building.







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Il World Trade Center è stato completato a Manhattan nel 1973. Qui, un uomo si vede al lavoro in cima al retro dell'edificio nel 1970.






nydailynews.com

 
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view post Posted on 20/9/2012, 14:15
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Da 80 anni a pranzo sul grattacielo: l'anniversario della storica foto


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Un gruppo di muratori in pausa pranzo durante la costruzione del grattacielo Rca nel complesso del Rockefeller Center, a New York. Gli uomini mangiano sospesi nell'aria, seduti su una trave. Si tratta della foto "Pranzo in cima a un grattacielo". Lo scatto in bianco e nero, diventato un'immagine storica, fu realizzato il 20 settembre 1932 da Charles Clyde Ebbets, che allora era il fotografo ufficiale dell’impresa costruttrice. La fotografia, accuratamente orchestrata e calcolata, fu presa a 800 piedi d’altezza sul cantiere del Rca Building allora in costruzione. Oggi compie 80 anni

repubblica it
 
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view post Posted on 12/12/2012, 18:30
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view post Posted on 23/7/2013, 23:24
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«Men at Lunch»


La foto svelata: “Su quella trave
c’è anche mio padre”



Ricostruita l’identità di quattro operai nel celebre scatto della pausa



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Una delle foto più famose del mondo, ancora oggi riprodotta su magliette, manifesti, vassoi, cartoline e opere d’arte, è quella che ritrae undici operai che fanno colazione seduti su una trave d’acciaio sospesa nel vuoto, scattata il 20 settembre 1932 al cantiere del Rockefeller Center, a New York. Non c’è persona che non l’abbia vista e che non la ricordi con un brivido di emozione, per la noncuranza di quelle figure sospese a 260 metri dal suolo, che nella pausa di mezzogiorno bevono, fumano e mangiano con la tranquillità che avrebbero se si trovassero al caffè di sotto, sulla 50° strada.



Per 80 anni è stato impossibile scoprire l’identità di quegli operai, molti dei quali erano immigrati dall’Europa. Ma una meravigliosa storia, cominciata in un pub irlandese, ha permesso di identificarne quattro e può portare nei prossimi mesi a completare l’elenco di quei coraggiosi, irresponsabili funamboli.



I f ratelli Sean ed Eammon O’Cualain stavano girando nel 2011 un documentario a Shanaglish, nel Nord dell’Irlanda, quando entrarono per una birra nel pub di Mickey Whelan. Dietro al bancone c’era una copia della foto del Rockefeller Center, appesa alla parete come in milioni di altri bar del mondo. Ma questa aveva qualcosa di diverso: sotto l’operaio che occupava il primo posto a destra e teneva una bottiglia in mano, c’era una scritta: «Questo è mio padre Sonny. Pat Glynn». Sean e Eammon possiedono quell’istinto che consente di vedere grandi storie dietro a piccoli particolari, e chiesero al padrone del pub come contattare Pat Glynn, nella speranza di ricavare abbastanza materiale per un documentario da mandare in onda su «Tg4», una emittente irlandese. Uscirono dal locale con un numero di telefono, che aveva il prefisso della città di Boston.

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Pat non aveva prove per dimostrare che l’uomo sulla trave fosse suo padre, ma non aveva nemmeno dubbi al riguardo. «Certo che è lui. E il primo a sinistra è mio zio, Matty O’Shaughnessy. Erano emigrati insieme in America e insieme hanno trovato lavoro».



E gli altri? La risposta stava forse 70 metri sottoterra in Pennsylvania, negli archivi dell’agenzia Corbis, proprietaria dell’immagine. Lo studio dei negativi originali permise di scoprire molte cose. Innanzi tutto il fotografo che aveva ripreso la scena (forse Charles Ebbets, forse Lewis Hine) non era solo quel giorno nel cantiere. Sulla torre della Rca c’erano i suoi colleghi William Leftwich, a cavallo di una putrella con il cappello in testa e la macchina in mano, e Thomas Kelley, sospeso a quell’altezza vertiginosa in giacca e cravatta.

Negli archivi di Corbis ci sono altri negativi che riprendono gli operai prima e dopo lo scatto diventato famoso, cosa che fa pensare a una seduta fotografica organizzata. All’epoca si usavano lastre di vetro, ed era impossibile cambiarle ed effettuare più scatti tenendosi in equilibrio a quell’altezza. Può darsi che i lavoratori siano stati messi in posa. In piena depressione, con una disoccupazione al 24% e lo scontro presidenziale fra Franklin Delano Roosevelt e Herbert Hoover in corso, non era una cattiva idea mostrare sul «New York Herald Tribune» del 2 ottobre lo sfrontato orgoglio di operai pagati bene, un dollaro e mezzo l’ora, per celebrare la gloria del Rockefeller Center e di New York.

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Ma sulla trave, ha sottolineato il Magazine di «Le Monde» nel rievocare la vicenda, c’erano comunque lavoratori veri e aveva un senso cercare di scoprire chi erano. Tra le foto dell’archivio ne fu trovata un’altra, che riprendeva quattro operai sdraiati su una putrella d’acciaio. Incredibilmente, sul retro dell’immagine erano annotati i loro nomi e, cosa più sorprendente ancora, due di loro facevano anche parte degli undici dell’immagine più nota: erano Joseph Eckner, terzo da destra, e Joe Curtis, terzo da sinistra.



I fratelli O’Cualain hanno mandato in onda su «Tg4» il loro documentario, in gaelico e in inglese, nel giorno di St Patrick di quest’anno. L’hanno intitolato «Men at Lunch», «Uomini al pranzo», senza avere la minima idea dell’interesse che avrebbero suscitato. Adesso arrivano loro lettere da ogni parte d’Europa, scritte da persone che credono di avere individuato nella foto un loro parente emigrato a New York negli Anni 20. Può darsi che in poco tempo si riesca a completare l’elenco di quegli operai, dando un nome anche agli altri sette. Se qualcuno li ha messi in posa, questo non toglie nulla al loro coraggio, alla loro fatica e all’icona che sono diventati per quell’America disperata che cercava di rialzare la testa.





lastampa.it

 
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view post Posted on 13/2/2014, 10:37
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NUOVE, AFFASCINANTI, RIVELAZIONI SULLA FAMOSA FOTOGRAFIA
DEGLI UNDICI OPERAI IN CIMA A UN PALAZZO IN COSTRUZIONE A MANHATTAN





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Molto si è discusso sulla paternità della celebre fotografia - ormai universalmente conosciuta - che ritrae gli undici uomini seduti su una trave sospesa nel vuoto in cima a un palazzo in costruzione. Nel corso degli anni, siamo venuti a conoscenza di molte cose su questo famoso scatto. Fra di esse, il nome del palazzo (il grattacielo RCA di New York), il fatto che esso si trovasse (e si trovi tutt’ora) proprio a Manhattan, e l’anno in cui è stato fatto: il 1932. Molte cose e molti particolari, quindi, compresi i nomi e le identità di ciascuno degli undici carpentieri ritratti (seppure riguardo a un paio di loro sussistano a tutt’oggi dei dubbi e uno o due di essi abbiano “più di un nome”).
Tutti fatti ormai noti ed assodati, quindi? Non proprio. Mancava forse il più importante, quello su chi ne fosse l’autore. Sono stati molti, sino ad oggi, i fotografi (alcuni sedicenti tali) che si sono fatti avanti per ottenere la paternità della fotografia. Purtroppo nessuno di loro aveva la benché minima prova di quello che diceva.
Il MOMA di New York, in una retrospettiva del 2007 sulle cento più importanti fotografie dell’ultimo secolo, l’aveva collocata addirittura al quarto posto (al terzo c’era il bulldog di Churchill che fuma il sigaro – non Churchill, il bulldog; al secondo, l'immagine dell'esplosione della bomba nucleare su Nagasaki dal punto di vista della bomba stessa; al primo, la divina Marylin Monroe appoggiata di schiena alla libreria della Stanza Ovale della Casa Bianca - libreria che successivamente tutta l’opinione pubblica americana avrebbe imparato a conoscere come il passaggio segreto che conduceva alla garconiere del Presidente). Ma quello che neanche il MOMA di New York poteva sapere era chi fosse il vero autore del famosissimo scatto conosciuto ormai da tutti come il “lunchtime” (visto che in esso i carpentieri, appesi a qualche centinaio di metri dal suolo, stavano allegramente pranzando e conversando). Non lo poteva sapere perché la disputa su chi ne fosse l’autore semplicemente andava avanti da qualche decennio e come abbiamo già avuto modo di ricordare erano già più di una decina i fotografi che nel corso dell’ultimo secolo si erano fatti avanti per rivendicarne i diritti (e allo stesso tempo le sostanziose royalties per la pubblicazione e diffusione).
Ma questa lacuna, finalmente, sembra proprio essere stata colmata, il dubbio è stato sciolto ed è stata fatta finalmente luce sull’identità del suo vero autore. Il suo nome è Charles Clyde Ebbets, e di mestiere faceva proprio il fotografo (non era quindi un improvvisato). Nel 1932, quando la fotografia fu scattata, aveva venticinque anni ed è morto nel 1989, diciotto anni prima della famosa retrospettiva del MOMA. Ebbets fu fotografo, artista di strada, lottatore, fuochista di treni e fra i primi pizzaioli di Little Italy (seppure fosse di origini irlandesi); svolse quindi molti mestieri (compreso quello di impresario di pompe funebri, di cartomante e di aspirante trapezista nell’allora nascente circo Doherty – attività che dovette lasciare subito per una distorsione a una caviglia durante il suo primo spettacolo). Un uomo, quindi, con una storia affascinante almeno quanto quella dello storico scatto che – ora finalmente sì – lo renderà (giustamente) famoso e ricordato ai Posteri.
Ma come si è giunti a stabilire con certezza la paternità del famoso “lunchtime”?
Sally Virginia Miller, un’arzilla settantenne di Oklahoma City (Oklahoma), rovistando recentemente in un vecchio cassetto di una scrivania appartenuta alla sua famiglia da più di un secolo, ha scoperto un vecchio scatto che ritraeva ancora una volta i “famosi undici” appollaiati sull’RCA building di Manhattan.
Si potrebbe pensare a un “doppione” della foto originale, ma così non è: in effetti, nello scatto della Miller, gli undici sono pressoché nella medesima posa della foto originale, mentre alla loro destra, poco più in là, sospeso anche lui a centinaia di metri di altezza, indovinate chi c’è? Esatto. Proprio lui: Charles Clyde Ebbets, intento a scattare la sua celebre foto.
Insieme allo scatto, la Miller ha trovato degli appunti nei quali il suo bisnonno, Roger Corman Jr. III°, arrampicatosi anche lui in cima all’RCA building, afferma che l’uomo del primo scatto (quello originale) fosse proprio Ebbets. Gli esperti cui è stato sottoposto il nuovo, ritrovato, scatto per la verifica di autenticità non hanno avuto alcun dubbio: fu proprio Ebbets a scattare la “prima” foto, ovvero quella che è passata alla storia sotto il nome di “lunchtime atop a skyscraper” (“pranzo in cima a un grattacielo”), mentre, evidentemente, a Corman non restò che scattare la "foto della foto".
Ma come facciamo noi, oggi, ad essere sicuri che il fotografo che ritrasse Ebbets (la cui identità di primo autore della foto è quindi ormai assodata) fosse proprio Roger Corman III°? E se fosse stato anche lui un impostore, un mitomane, come i tanti che si sono succeduti prima di lui (ben più impunemente di lui, a dire il vero – semmai bisognerebbe biasimare la signorina Virginia, sua anziana bisnipote)? Tutto sommato, quello che rimane dalle rivelazioni della Miller sembrerebbe essere solo una foto autografa del bisnonno e nulla più, senza alcuna altra prova circostanziale se non la singola affermazione di paternità proveniente dalla foto stessa.
Ma i lettori non si preoccupino, anche a questo mistero si è da poco data una soluzione. Una soluzione del tutto plausibile e, anzi, più che certa. Poco più di un mese e mezzo fa, Julius Cornelius Halvey, tris-nipote di un celebre fotografo che negli anni ’30 andava molto in voga, tale Jebedya J. Koolings (detto già allora semplicemente “JJ”), afferma di aver trovato un manoscritto del trisnonno in cui si descrive per filo e per segno la posa del celebre “lunchtime”. Manoscritto che viene con due noterelle: una riguardante la presenza di Ebbets sulla scena come fotografo ufficiale, fotografante i “famosi undici”, e un’altra che descrive la presenza di Corman come secondo fotografo, fotografante Ebbets che fotografa gli “undici”. Ultimo ma non ultimo, annesso al documento di Koolings c’era un rotolino di negativi dell’epoca che proverebbe lo scatto dello scatto dello scatto, e che quindi sarebbe la prova-provata che tutto ciò che è stato affermato finora sia la pura e sacrosanta verità.
Ma non basta, perché proprio l’altro ieri, nello scantinato dei signori Henry e Monica Frost di Normanton nel Queensland (USA) è stata ritrovata una bobina del lontano pro-pro-zio del signor Henry (di mestiere libraio in pensione nella stessa cittadina di Normanton) che dimostra senza neppure il minimo dubbio che in cima all'RCA building di Manhattan, quel giorno c'era anche tale Stan Richard O'Neille, un amico del suo pro-pro-zio, il quale stava fotografando Koolings, che fotografava Halvey che fotografava Corman che fotografava Ebbets.
 
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view post Posted on 11/9/2016, 10:58
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Pranzo in cima al grattacielo, la controversa storia della foto iconica scattata nel 1932



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La fotografia intitolata "Lunch atop a Skyscraper" (in italiano "Pranzo in cima al grattacielo") ha una storia molto affascinante alle sue spalle, fu scattata a New York durante la costruzione del RCA Building (rinominato GE Building nel 1986) del Rockefeller Center.

La foto, scattata il 20 Settembre del 1932, ritrae undici operai durante la pausa pranzo, seduti con le gambe penzoloni su una trave a 256 metri di altezza (corrispondente al 69° piano), per scattarla non è stato utilizzato alcun trucco prospettico e non si tratta di un fotomontaggio come qualcuno ha ipotizzato, basta vedere la foto scattata allo stesso fotografo (l'ultima in questo articolo) per capire che la sessione di scatto è stata realizzata ad altezze elevate.

La fotografia apparve il 2 Ottobre nel Sunday photo come supplemento del New York Herald Tribune, il negativo in vetro è ora di proprietà di Corbis, che acquistò l'immagine dall'archivio Acme Newspictures nel 1995.

Questa immagine è stata per lungo tempo oggetto di dibattito.




Lunch atop a Skyscraper
non è uno scatto spontaneo come si è a lungo creduto, gli archivisti sono concordi sul fatto che la foto è stata costruita ad arte per conto della Rockefeller Center allo scopo di promuovere il suo nuovo grattacielo. Sebbene i soggetti nella foto fossero realmente operai che lavoravano li, furono messi in posa e fotografati da diversi fotografi.

Questa verità è emersa grazie a una dichiarazione che Ken Johnston, archivista di Corbis, rilasciò all'Independent.

Inoltre aggiunse che è l'immagine storica più venduta da Corbis Images e top tra le fotografie storiche iconiche nel catalogo dell'agenzia, insieme alle foto di Albert Einstein e Martin Luther King.

Il negativo originale della fotografia è conservato in un impianto a temperatura controllata nelle Iron Mountain in Pennsylvania. Johnston ha definito questa foto "un pezzo di storia americana".


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Questa foto intitolata "Men Asleep on a Girder" è stata scattata lo stesso giorno ai medesimi soggetti e secondo gli archivisti è un ulteriore prova che dimostra come fosse stato tutto solo una sessione di scatto programmata a tavolino.

I soggetti nella foto, non fu facile rintracciare gli undici operai ritratti nell'immagine, l’agenzia Corbis assunse degli investigatori privati e mise degli annunci sul giornale per cercare di trovarli, solo alcuni sarebbero stati identificati con certezza:

Partendo da sinistra, il terzo è Joseph Eckner, il quarto è Michael Breheny, il quinto è Albin Svensson e il numero sei con la sigaretta è Peter Rice, un fabbro di Mohawk in Canada. Il primo uomo di destra è Gusti (Gustáv) Popovič, slovacco, dal villaggio di Vyšný Slavkov nel distretto di Levoča. Gusti era in origine un boscaiolo e falegname. Nel 1932 ha inviato alla moglie Mariska una cartolina contenente questa fotografia su cui ha scritto: "Non preoccuparti cara Mariska, come puoi vedere sono ancora con la bottiglia. Tuo Gusti.". È tornato a Vyšný Slavkov, all'inizio della seconda guerra mondiale ed è diventato un contadino, ma verso la fine del conflitto Gusti fu ucciso da una granata esplosa nel suo villaggio. La sua tomba (in comune con quella di Mariska) è nel cimitero di Vyšný Slavkov. Il terzo da destra è Joe Curtis. Il quarto da destra è presumibilmente l'irlandese Francis Michael Rafferty insieme al suo migliore amico e collega irlandese, Stretch Donahue, seduto alla sua destra.

Proprio le loro storie sono diventate argomento del documentario “Lon sa Speir” (titolo gaelico per “Lunch in the Sky) diretto dal regista irlandese Eamonn O Cualain.

Il fotografo, l'immagine venne originariamente attribuita a "Ignoto" e successivamente ed erroneamente a Lewis Hine, che in quegli anni era diventato famoso per aver documentato la costruzione dell'Empire State Building.

Ma nel 2003, la Corbis, in occasione dei cento anni dalla nascita di Otto Bettmann (il fondatore del primo nucleo della società) decise di lanciare un appello sui principali quotidiani americani per trovare l'autore dello scatto e incaricò un'agenzia privata per l’analisi delle prove presentate dalla moltitudine di fotografi che reclamavano la paternità dello scatto.



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Joyce Ebbets moglie dell'ormai defunto Charles Clyde Ebbets (morì nel 1978 per via di un tumore) portò come prova una fotografia del marito mentre lavorava come reporter sulle travi dello stesso grattacielo, alcune lastre fotografiche di immagini contestualizzabili nella stessa sessione di lavoro, ed una ricevuta di compenso straordinario del giornale che pubblicò la fotografia e che riconosceva al fotografo una indennità extra per la pericolosità degli scatti.

Dopo poco più di 70 anni, Charles Clyde Ebbets venne ufficialmente riconosciuto come l’autore di “Lunchtime atop a skyscraper”.

La signora Ebbets e i suoi figli furono invitati alla cerimonia ufficiale nel 2003, che si tenne proprio sul terrazzo del GE building, dove ebbero la sorpresa di incontrare i discendenti degli operai immortalati nello scatto.


Un'ultima curiosità:

Durante tutto il suo periodo come allenatore del Manchester United, Sir Alex Ferguson usò questa immagine come strumento motivazionale, mostrandola a tutti i suoi giocatori. Da notare che ci sono undici uomini nella foto, come i componenti di una squadra di calcio, Sir Alex diceva: "Qual è la cosa più grande che i giocatori di una squadra possono fare? Sacrificare la propria vita per l'altro e, a volte, quando uno cade due possono salvarlo."




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