Le voci della notte

Becco a scarpa

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view post Posted on 6/1/2012, 16:51
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Mai finirà perchè sei parte dei miei ricordi,parte della mia vita e ciò che mi hai dato,ciò che ti ho dato sempre vivrà!

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Becco a scarpa

Balaeniceps rex




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Stato di conservazione

Vulnerabile




Classificazione scientifica

Dominio Eukarya
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Ordine Pelecaniformes
Famiglia Balaenicipitidae
Bonaparte, 1853

Genere Balaeniceps
Gould, 1850
Specie B. rex
Nomenclatura binomiale
Balaeniceps rex
Gould, 1850




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Il becco a scarpa (Balaeniceps rex, Gould 1850), nel recente passato classificato come Ciconiiforme, è in realtà un uccello Pelecaniforme,[1] nonché unico rappresentante della famiglia Balaenicipitidae e del genere Balaeniceps.



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Morfologia


Il becco a scarpa si distingue per la mole notevole, il collo tarchiato e la grossa testa. L'adulto misura 115-150 cm in altezza e 100-140 cm in lunghezza, ha un'apertura alare di 230-260 cm e pesa dai 4 kg ai 7 kg.[2][3] Il suo becco potente, simile ad un grossolano zoccolo di legno, è carenato e leggermente incurvato al culmine, ha la robusta punta munita di un uncino e l'ampia mascella inferiore rivestita di una membrana coriacea. Le sue gambe sono molto alte, le lunghe dita sono munite di robuste unghie, la coda, di dodici penne, non è troppo lunga e l'occipite è marcato dalla presenza di un breve ciuffo di penne. La lunghezza del becco a scarpa raggiunge i quaranta centimetri, e naturalmente tutte le altre sue misure - della coda, delle ali e dell'apertura alare - si sviluppano in proporzione; il peso è considerevole arrivando ai sei chilie mezzo; è colorato fondamentalmente di un bel grigio-cenere, ma le penne remiganti e timoniere sono grigio-nere, l'occhio è giallo-chiaro, il becco corneo ed il piede nero.




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Distribuzione ed Habitat



Questo gigante degli uccelli palustri vive in numerose società nelle paludi e nelle più o meno grandi pozze d'acqua che segnano il corso del Nilo bianco e dei suoi affluenti tra il quinto e l'ottavo grado di latitudine nord. I vari individui che compongono la compagnia passano le giornate andando a guado nell'acqua per raccogliere cibo, camminando e volando rasa la superficie dell'acqua, con l'intenzione di ridiscendere il più presto possibile. Solo se vengono spaventati da uno sparo o da un rumore improvviso si decidono ad alzarsi notevolmente nell'aria, andando magari a cercare rifugio tra gli alti rami di qualche grosso albero: cosa veramente eccezionale, poiché essi vivono costantemente a livello del terreno, e trascorrono su di esso anche le ore di riposo notturno. L'unico, o almeno il più evidente dei suoni che è possibile percepire da questi uccelli è un forte scoppiettare del becco che ricorda quello delle cicogne.




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Cibo ed alimentazione


Il cibo che nel corso delle giornaliere peregrinazioni viene raccolto, consiste in pesci di vario genere che vengono estratti dalle acque entro cui il becco a scarpa si immerge fino all'altezza del petto. Il becco a scarpa si ciba inoltre di rane, piccoli mammiferi e protopteri che vengono dilaniati sull'esempio di quel che è solito fare il marabù. La curiosa tecnica di caccia consiste nello stare immobile in attesa della preda e poi di lasciarsi quasi cadere su di essa, in un gesto chiamato "collasso", afferrandola con il grande becco, con il quale le recide la testa in un sol colpo.





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Riproduzione



Il nido del becco a scarpa, il quale apre il periodo della riproduzione con la stagione delle piogge, e perciò nei mesi di luglio e di agosto, si rinviene di solito sulle elevazioni del terreno molto vicine all'acqua, anzi, di solito circondate da essa. L'uccello scava una piccola conca nel terreno, e, senza ammorbidirla in alcun modo, vi depone le proprie uova di color verdiccio e di dimensioni abbastanza ridotte.
Il becco a scarpa è monogamo, le coppie partecipano entrambe alla cova e alla costruzione del nido. Durante il periodo di nidificazione diventano molto territoriali e aggressivi, cacciando chiunque tenti di avvicinarsi nel raggio di un chilometro quadrato. Vengono deposte da una a tre uova. Il periodo di incubazione è di circa un mese. Dal momento della schiusa passeranno circa cinque mesi prima che i piccoli (solitamente se ne salva solo uno) possano abbandonare il nido.




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Curiosità



I piccoli di questa specie, se ben curati e nutriti, vivono in gabbia abbastanza facilmente. Fino ad un secolo fa il becco a scarpa era una rarità, e se ne parlava anche dai naturalisti più per sentito dire che per conoscenza diretta: oggi è diventato comune, e si può dire che ogni ben attrezzato giardino zoologico ne possieda qualche esemplare.
La leggenda dice che questi uccelli una volta trovavano cibo nelle scarpe ed un giorno uno di loro mangio il cibo in una scarpa e quest'ultima gli rimase sul becco da quel giorno in poi tutti questi uccelli ebbero il becco a forma di scarpa.



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wikipedia.org


Edited by taskforce - 28/2/2012, 15:43
 
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view post Posted on 21/4/2015, 15:46
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Becco a Scarpa



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Il suo aspetto potrebbe far pensare a un uccello preistorico, in realtà il becco a scarpa (Balaeniceps Rex) è un curioso uccello acquatico che vive nella regione paludosa del Nilo Bianco, tratto del Nilo che attraversa il Sudan, nella zona del Lago Vittoria in Uganda e nelle praterie del Ruanda. Il nome lo prendere dalla sua più evidente caratteristica: il becco giallastro che può raggiungere i 20 centimetri di lunghezza, sul metro e mezzo di altezza che misura la sua stazza.
Si nutre di pesci, anfibi, invertebrati e, in caso di necessità, di carogne. Le uova - deposte in una piccola buca ricoperta da vegetali - sono accudite da entrambi i genitori che dopo aver costruito il nido, si occupano insieme della cova e dell'allevamento dei piccoli.



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Edited by momolindo - 21/4/2015, 17:05
 
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