Le voci della notte

Vincent Van Gogh

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view post Posted on 14/7/2012, 16:37
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Mai finirà perchè sei parte dei miei ricordi,parte della mia vita e ciò che mi hai dato,ciò che ti ho dato sempre vivrà!

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Vincent Van Gogh


1853 - 1890





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Vincent Willem Van Gogh nasce il 30 marzo 1853 a Groot Zundert ed ebbe, a causa della sua estrema sensibilità di artista, una vita molto tormentata.

Figlio di un pastore protestante, mentre ancora vive a Zundert, Vincent esegue i suoi primi disegni. Inizia invece le scuole a Zevenbergen. Impara il Francese, l'Inglese, il Tedesco e per la prima volta inizia a dipingere.
Terminati gli studi, va a lavorare come impiegato nella succursale della casa d'arte parigina Goupil e Cie, successivamente nelle sedi dell'Aja (dove compie frequenti visite ai musei locali), di Londra e di Parigi. Nel maggio del 1875 viene definitivamente trasferito a Parigi.









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Casa natale di Vincent Van Gogh





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Il trasferimento nella città francese, dove già risiede il fratello Theo, segna l'inizio del periodo appunto francese, interrotto solo da un breve viaggio ad Anversa alla fine dello stesso anno. Molto del suo tempo lo spende assieme al fratello e i due, da quel momento, iniziano una corrispondenza che durerà tutta la vita e che rappresenta ancora oggi il mezzo migliore per studiare le opinioni, i sentimenti e lo stato d'animo di Vincent.

Durante il soggiorno parigino l'artista scopre la pittura impressionista e approfondisce l'interesse per l'arte e le stampe giapponesi. Conosce molti pittori tra cui Toulouse Lautrec e Paul Gauguin che apprezza particolarmente. La loro sarà una relazione assi turbolenta, con esiti anche drammatici, come testimonia il famoso episodio del taglio dell'orecchio (si suppone infatti che Vincent abbia assalito Gauguin con un rasoio. Fallito l'attacco, in preda ad una crisi di nervi, si taglia il lobo dell'orecchio sinistro).







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Intanto, il rendimento di Vincent alla Goupil & Cie si deteriora mentre, allo stesso tempo, la sua dedizione agli studi biblici raggiunge un livello ossessivo. Dopo essersi dimesso da Goupil al principio della primavera, si reca a Ramsgate, in Inghilterra, dove viene assunto in un piccolo collegio. Più avanti nel corso dell'anno Vincent assume un nuovo incarico quale insegnante e coadiutore presso il Reverendo T. Slade Jones, un pastore Metodista. Il 29 Ottobre Vincent pronuncia il suo primo sermone domenicale. Man mano che il fervore religioso di Vincent aumenta, il suo stato di salute fisico e mentale volge al peggio.







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Theo Van Gogh - Fratello di Vincent Il 1880 è un punto di svolta nella vita di Vincent. Abbandona i suoi propositi religiosi e si dedica esclusivamente a dipingere poveri minatori e tessitori. Theo inizia ad appoggiarlo finanziariamente, una situazione che si protrarrà fino alla fine della vita di Vincent. Più tardi nel corso dell'anno, intraprende studi formali di anatomia e prospettiva all'Accademia di Bruxelles.

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Incontra Clasina Maria Hoornik (detta "Sien"), una prostituta gravata fra l'altro dal mantenimento di una figlia di cinque anni ed incinta di un altro figlio. Mentre continua i suoi studi e dipinge in compagnia di alcune nuove conoscenze, il suo stato di salute va nuovamente deteriorandosi, tanto da dover essere ricoverato in ospedale per gonorrea. Una volta dimesso, inzia alcune sperimentazioni pittoriche e, dopo più di un anno trascorso insieme, pone termine alla sua relazione con Sien. Più tardi nel corso dell'anno, Vincent si trasferisce a Nuenen dai suoi genitori, mette in piedi un piccolo studio per lavorare e continua a fare affidamento sul sostegno di Theo.



Estende i suoi esperimenti fino ad includere una maggiore varietà di colori e sviluppa un grandissimo interesse per le incisioni su legno giapponesi. Tenta di intraprendere una qualche formazione artistica alla Ecole des Beaux-Arts, ma respinge molti dei principi che gli vengono insegnati. Desiderando continuare con qualche tipo di educazione artistica formale, sottopone qualcuno dei suoi lavori all'Accademia di Anversa, dove viene posto in una classe per principianti. Come ci si aspetterebbe, Vincent non si trova a suo agio all'Accademia ed abbandona.










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La Casa Gialla Intanto, sopravviene il 1888, un anno fondamentale nella vita di Van Gogh. Lascia Parigi in febbraio e si trasferisce ad Arles, nel Sud. All'inizio, il cattivo tempo invernale gli impedisce di lavorare, ma una volta arrivata la primavera inizia a dipingere i paesaggi in fiore della Provenza. Si trasferisce infine nella "Casa Gialla", una dimora che ha preso in affitto dove spera di stabilire una comunità di artisti. E' il momento in cui riesce a dipingere alcune delle sue opere migliori ma anche il momento delle sue già accennate violente tensioni con Gauguin.




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Durante la prima parte dell'anno, lo stato di salute mentale di Vincent oscilla paurosamente. A volte è completamente calmo e lucido; altre volte, soffre di allucinazioni e fissazioni. Continua sporadicamente a lavorare nella sua "Casa Gialla", ma la frequenza crescente degli attacchi lo induce, con l'aiuto di Theo, a farsi ricoverare presso l'ospedale psichiatrico di Saint Paul-de-Mausole a Saint-Rémy-de-Provence. Per ironia della sorte, mentre lo stato mentale di salute di Vincent continua a peggiorare nel corso dell'anno, la sua opera inizia infine a ricevere riconoscimenti presso la comunità artistica. I suoi dipinti "Notte stellata sul Rodano" e "Iris" sono in mostra al Salon des Indépendants in settembre, e in novembre viene invitato ad esibire sei dei suoi lavori da Octave Maus (1856-1919), segretario del gruppo di artisti Belgi "Les XX".

Dopo una serie incredibile di alti e bassi, sia fisici che emotivi e mentali, e dopo aver prodotto con incredibile energia una serie sconvolgente di capolavori, muore nelle prime ore del 29 luglio 1890, sparandosi in un campo nei pressi di Auverse. Il funerale ha luogo il giorno dopo, e la sua bara è ricoperta di dozzine di girasoli, i fiori che amava così tanto.


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Vincent Van Gogh

Le Opere





Mulini e orti a montmartre


Dimensioni: 24 x 19 cm

Tecnica pittorica:
Olio su tela su tavola

Autore originale:
Vincent Van Gogh (1886)






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Parigi estate 1886
Ancora una veduta del Moulin de la Galette, dove Van Gogh usa a piene mani il colore, dal tratto fortemente impreciso quasi abbandonato, ma il risultato è sempre quello di aver ottenuto una teladi grande luminosità e matericità.






14 Girasoli in un Vaso


Dimensioni: 62 x 51 cm

Tecnica pittorica:
Olio su Tavola

Autore originale:
Vincent Van Gogh (1888)





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Questa tela fa parte di una serie di dodici dipinti con il tema dei girasoli, caratterizzati ognuno da uno sfondo di tonalità diversa.
In questo quadro Van Gogh fa uso di diverse tonalità di giallo, abbagliante per lo sfondo con pennellate sempre più vigorose, materiche per i girasoli che sembrano così intrisi di luce solare.
Nel quadro risulta così evidente l\'enorme forza cromatica dell\'effetto giallo su giallo che crea uno sforzo nell\'osservatore a distolglierne lo sguardo.








Autoritratto



Dimensioni: 20 x 14 cm

Tecnica pittorica:
Olio su Tavola

Autore originale:
Vincent Van Gogh (1887)




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Parigi estate 1887
Questo autoritratto è stato eseguito ad una settimana di distanza da “autoritratto con cappello di paglia”. Anche in questo caso notiamo una vaga somiglianza con il pittore, anzi sembra che abbia
eseguito il ritratto di una persona piùanziana.






Autoritratto


Dimensioni: 53 x 46 cm

Tecnica pittorica:
Olio su tela su tavola

Autore originale:
Vincent Van Gogh (1889)




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Saint-remy 1889
Dipinto eseguito all’ interno dell’ ospedale di Saint Paul pochi mesi prima della sua morte, offre l’immagine di una persona elegantemente vestita, curata, quasi a voler dimostrare come la sua salute fosse migliorata.
Vincent portò con se questo quadro ad Auvers dove lo mostrò al dottore Gachet il quale affascinato, volle che dipingesse anche un suo ritratto.









Autoritratto con cappello di paglia


Dimensioni: 32 x 24 cm

Tecnica pittorica:
Olio su Tavola

Autore originale:
Vincent Van Gogh (1887)





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Parigi estate 1887.
Il periodo parigino vede i ritratti come uno dei principali obiettivi di Van Gogh, e la mancanza di modelli
lo spinge a ripiegare su se stesso.Esegue autoritratti di varie dimensioni, caratterizzati da diverse espressioni del viso e da angolazioni differenti, con o senza cappello, con o senza la sua amata pipa.
Nell’esecuzione di questo autoritratto, Van Gogh tralascia la cura del tratto e la somiglianza del soggetto diventa di secondaria importanza, essendo lo scopo di questo dipinto far trasparire, esaltare
l’interiorità dell’uomo.











Autoritratto con pipa



Dimensioni: 52 x 42 cm

Tecnica pittorica:
Olio su tela su tavola

Autore originale:
Vincent Van Gogh (1889)




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Arles gennaio 1889
Il periodo parigino vede i ritratti uno dei principali obiettivi di Van Gogh, e la mancanza di modelli
Lo spinge a ripiegare su se stesso.Esegue autoritratti di varie dimensioni, caratterizzati da diverse espressioni del viso e da angolazioni differenti, con o senza cappello, con o senza la sua amata pipa.
In questa tela il pittore si è ritratto con un viso pallido , sofferente e una benda vistosa sull' orecchio mutilitato, ma lo sguardo dei suoi occhi penetranti è fiero, quello di un uomo dalla forte determinazione.










Caffe’ di notte esterno


Dimensioni: 80 x 60 cm

Tecnica pittorica:
Olio su Tela

Autore originale:
Vincent Van Gogh (1888)





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Arles settembre 1888.
Dopo aver eseguito l'interno del Caffè di Madame Ginox, Van Gogh ne dipinse l'esterno con la piazza illuminata dalla luce dello stesso Caffè. Dallo sfondo scuro di questa tela che all'occhio dell'osservatore può sembrare di colore nero, ma che in realtà è ottenuto mischiando il blu di prussia con il viola, spunta una carrozza trainata da un cavallo.

Questo lavoro è il primo di una trilogia di dipinti che rappresentano cieli stellati. La composizione di quest’ opera è unica in tutta la vita artistica di Van Gogh. Le linee della composizione puntano tutte dirattamente al centro del quadro, dove si trovano un cavallo ed una carrozza. Tutto sembra convergere all’ interno come in un vortice, eppure il tono complessivo della composizione suggerisce tranquillità, non agitazione. L’ opera appare scura, ma senza la presenza del colore nero. Il giallo sfumato di rosso si trova in contrasto complementare con il blu scuro della notte, e le stelle in cielo, punti chiari illuminati come faretti determinano un effetto di grande naturalezza nella rappresentazione di una scena notturna.

Edited by momolindo - 14/7/2012, 23:16
 
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view post Posted on 14/7/2012, 20:22
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il sublime pensiero di te...che mi sta accanto tutto il giorno..mentre sento che manca qualcosa! tu

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Bellissimo abbinamento di colori, il dipinto e' curato nei minimi particolari ce anche lo stato di salute di van gogh, perche da come vede le stelle forse gli mancava un po' di vista, guardate anche il cavallo che nn par essere molto lontano ma lui lo raffigura vedendo quasi solo la sagoma. E vero il quadro e' come se convergesse al centro, pero' si nota anche un altra cosa, e' come se volesse portare tutte le figure degli elementi piu' vicino a lui. Potrei anche dire della pavimentazione di questa stradina che d' avanti e' fatta in un modo nn molto curato diciamo piu' grossolano potrebbe indicare che lui era nervoso o forse era una cosa troppo facile da disegnare(tipico del pittore di arte molto avanzata) poi ce quella coppia che attraversa la strada in tutta tranquillita e armonia coi colori per me doveva essere quello che ha sempre sognato e nn avuto nella sua breve esistenza cioe' la passeggiata tranquilla con una donna accanto, e poi i tavoli vuoti qui d'avanti come qualcosa che nn ha potuto colmare nella sua vita come un senso di vuoto, forse l' amore vero che nn ha mai trovato. p.s. Io quando guardo un quadro nn visualizzo mai le tecniche usate ma bensi cerco di catturare lo stato d'animo del pittore di quel momento.
 
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Campo di grano dietro l'ospedale di Saint Paul con contadino


Dimensioni: 70 x 90 cm

Tecnica pittorica:
Olio su Tavola

Autore originale:
Vincent Van Gogh (1889)




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Saint-remy ottobre 1889.
Vincent Van Gogh dipinse questo quadro durante uno dei suoi ricoveri a Saint-Remy nell'ospedale di Saint Paul, dietro il quale si trovava un campo di grano che che lo colpì molto, e che dipinse più volte, nei momenti in cui la sua malattia glielo permetteva. Anche in quest'opera troviamo la figura del contadino, che compare in molti dei suoi quadri bucolici. Da questo quadro traspare tutta la disperazione che affliggeva l’artista nei periodi più bui della sua malattia.











Campo di grano con volo di corvi




Dimensioni: 50 x 100 cm

Tecnica pittorica:
Olio su Tavola

Autore originale:
Vincent Van Gogh (1890)




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Auvers-sur-oise luglio 1890.
È opinione diffusa che Van Gogh abbia dato voce ad un presentimento, riportandolo su questo quadro. Gli uccelli che dall'orizzonte si portano verso il primo piano del quadro, le tre strade che si aprono senza direzione alcuna, significherebbero la mancanza di una soluzione ai problemi che lo
affliggono. Questo Campo di grano con volo di corvi è l'ultima tela dipinta dal pittore che mette fine alla sua disperazione, sparandosi un colpo allo sterno il 27 luglio. Van Gogh rimane steso sul suo letto ad aspettare la morte che soppraggiungerà il 29 luglio 1890, fumando la sua amata pipa in compagnia del fratello Theò.






Campo di grano con volo di corvi: descrizione opera di Van Gogh


Con molta probabilità, l'ultima tela dipinta da Van Gogh






Campo di grano con volo di corvi Campo di grano con volo di corvi Questa è stata, con molta probabilità, l'ultima tela dipinta da Van Gogh. Dopo pochi giorni, in un campo di grano come quello raffigurato sul quadro, si sparò un colpo di pistola al cuore. È un artista oramai giunto alla soglia della disperazione interiore quello che dipinge questo quadro. Ed è una disperazione talmente forte che riesce a trasfigurare la visione che il pittore ha innanzi: un campo di grano diviene una immagine di massima intensità drammatica.

Egli stesso, nello scrivere al fratello, aveva detto: «non ho avuto difficoltà nel cercare di esprimere la tristezza, la solitudine spinta all'eccesso». Dopo aver dipinto «I mangiatori di patate», Van Gogh, nel 1886, si recò in Francia senza più far ritorno in Olanda. A Parigi si era trasferito il fratello Theo per dirigervi una galleria d'arte ed egli lo raggiunse. Si fermò nella capitale francese per due anni. Qui conobbe i maggiori pittori del periodo: Seurat, Gauguin, Toulouse-Lautrec, Pissarro, Bernard. Da loro egli apprese il piacere dei colori brillanti che costituiscono uno dei tratti fondamentali della pittura francese sia impressionista che postimpressionista. Intanto perfezionava sempre più il suo stile personale. Nelle sue tele compaiono i tipici soggetti impressionisti. Vedute cittadine, come i Caffé visti di notte, o di soggetto naturalistico, come i vasi con fiori. Sono anni di relativa serenità.

Dopo due anni di permanenza a Parigi decise di trasferirsi in Provenza, per conoscere la campagna francese. Si stabilì ad Arles. Qui, dopo la rottura con Gauguin, Van Gogh ebbe la prima seria crisi depressiva. Dopo il taglio dell'orecchio fu convinto dal dottor Rey a ricoverarsi in una casa di cura di Saint-Rémy-de-Provence. Qui produsse numerosi capolavori, quali «La ronda dei prigionieri», o la bellissima serie dei cipressi, che, come lingue di fuoco si alzano dalla terra verso cieli carichi di elettricità.

Uscito dalla casa di cura nel 1890 si recò nuovamente a Parigi dal fratello. Vi restò solo pochi giorni. Si diresse a Auvers-sur-Oise dove lo ebbe in cura il dottor Gachet, di cui Van Gogh ci ha lasciato un famosissimo ritratto. Qui, Van Gogh dipinse, nel luglio del 1890, tre tele raffiguranti i campi di grano intorno al paese. Domenica 27 luglio, si diresse verso quegli stessi campi di grano. Aveva con se una pistola con la quale iniziò a sparare ai corvi che si aggiravano sui campi. E, in un momento di disperazione, si diresse la pistola al petto sparandosi un colpo al cuore. Non morì.

Riuscì a trascinarsi fino al Café Revoux dove era a pensione. Il dottor Gachet, dopo averlo visitato, si rese conto della impossibilità di estrargli la pallottola dal cuore. Mandò a chiamare il fratello che giunse nel paese il giorno dopo. Vincent trascorse la giornata tranquillo, fumando la pipa e parlando con il fratello Theo. La sera Theo si stese di fianco al fratello. All'una e mezzo del mattino Vincent morì. Aveva trentasette anni.



Edited by momolindo - 14/7/2012, 23:54
 
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Vincent Van Gogh



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Mangiatori di patate, 82 x 114 cm. Amsterdam Rijksmuseum Vincent Van Gogh



Sull'opera "Mangiatori di patate" è un dipinto di Van Gogh realizzato con tecnica ad olio su tela nel nel 1885, misura 82 x 114 cm. ed è custodito ad Amsterdam nel Rijksmuseum Vincent Van Gogh.





Questa composizione è la più significativa del periodo olandese (terza versione definitiva), prima cioè che l'artista si trasferisse a Parigi. Iniziò a lavorare sulla tela in Primavera inoltrata del 1885 portandola a termine in una ventina di giorni.


Qualche mese più tardi – sempre entro l'anno – Van Gogh apportò piccoli ritocchi e modifiche. I cinque contadini a tavola testimoniano ciò che il pittore voleva mostrare al pubblico: la condizione economico-sociale di quel periodo. I lineamenti dei volti e delle mani, già effettivamente marcati di quei faticatori, sono stati accuratamente enfatizzati fino a renderli vere e proprie caricature. Con questo Van Gogh non voleva andare fuori dalla realtà ma accentuarla fino al limite dell'esagerazione per renderla più intensa. Il dipinto, nella sua "quasi monocromia", è ricchissimo di gamme cromatiche con altrettanto ricche piccole variazioni, che conferiscono ai soggetti luminosità, movimento ed armonia.






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Natura morta con bottiglie, 33 x 41 cm. Otterlo Rijksmuseum Kröller-Müller






"Natura morta con bottiglie" è un dipinto di Van Gogh realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1884-85, misura 33 x 41 cm. ed è custodito ad Otterlo nel Rijksmuseum Kröller-Müller.



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Autoritratto degli inizi del 1888 al cavalletto, 65 x 50,5 cm. Amsterdam Rijksmuseum Vincent Van Gogh





"Autoritratto (di fronte verso destra, al cavalletto)" è un dipinto di Van Gogh realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1888, misura 65 x 50,5 cm. ed è custodito ad Amsterdam nel Rijksmuseum Vincent Van Gogh.



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Cascinali a Hoogeven, 36 x 55 cm. Amsterdam Rijksmuseum Vincent Van Gogh




"Cascinali a Hoogeven" è un dipinto di Van Gogh realizzato con tecnica ad olio su tela – applicata al cartone – nel settembre 1883, misura 36 x 55 cm. ed è custodito ad Amsterdam nel Rijksmuseum Vincent Van Gogh. l'opera non è né datata né firmata.



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Case a Parigi, 30 x 41 cm. Amsterdam Rijksmuseum Vincent Van Gogh



"Case a Parigi (Veduta parigina) (Case dall'alto)" è un dipinto di Van Gogh realizzato con tecnica ad olio su cartone nel 1886, misura 30x41 cm. ed è custodito ad Amsterdam nel Rijksmuseum Vincent Van Gogh.

 
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Donna al Cafè du Tambourin, 46,5 x 55,5 cm. Amsterdam Rijksmuseum Vincent Van Gogh



"Figura di donna (donna seduta al Café du Tambourin)" è un dipinto di Van Gogh realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1887, misura 46,5 x 55,5 cm. ed è custodito ad Amsterdam nel Rijksmuseum Vincent Van Gogh.


Probabilmente l'effigiata è Agostina Segatori, la proprietaria del locale



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Natura morta con paio di scarpe, 34 x 41,5 cm. Baltimora Museum of Art



"Natura morta con paio di scarpe" è un dipinto autografo di Van Gogh realizzato con tecnica ad olio su tela nel primo settembre del 1887 (periodo parigino), misura 34 x 41,5 cm. ed è custodito a Baltimora nel Museum of Art. L'opera è firmata e datata dall'artista.





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Nudo femminile (sdraiato di tergo), 38 x 61 cm. Parigi, collezione privata



"Nudo femminile (sdraiato di tergo)" è un dipinto autografo di Van Gogh realizzato con tecnica ad olio su tela nel primo semestre del 1887 (periodo di Parigi), misura 38 x 61 cm. ed è custodito a Parigi in una collezione privata. L'opera è firmata ma non è datata dall'artista.






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L'italiana, 81 x 60 cm. Parigi, Museo d'Orsay



"L'italiana (Ritratto di Agostina Segatori)" è un dipinto di Van Gogh realizzato con tecnica ad olio su tela nei mesi a cavallo tra il 1887 ed il 1888, misura 81 x 60 cm. ed è custodito a Parigi nel Museo d'Orsay.



L'identificazione nella persona della Segatori è tradizionale.


 
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Curiosità



Vincent Van Gogh, 8 cose che non sapevi sull'artista. Iniziò a dipingere a 27 anni e forse non si suicidò (FOTO)


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In vita riuscì a vendere un solo quadro. La sua esistenza fu segnata dalla povertà e dalla follia, tanto che alcuni lo ricordano come "il pazzo". Vincent van Gogh è oggi uno degli artisti più celebrati in tutto il mondo, ma dietro quelle opere dai colori scintillanti si nascondono domande e misteri. Si suicidò o fu ucciso? Chi gli tagliò l'orecchio? Che ne fu del giallo dei suoi dipinti?

L'Huffington Post americano ha raccolto 8 cose che forse non sappiamo sull'artista.




1. Usava mettere delle candele nel cappello per dipingere anche di notte



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Si dice che Van Gogh dipingesse di notte e che usasse incastrare alcune candele nel cappello di paglia per vederci meglio. In una lettera al fratello Theo, l'artista racconta che "Notte stellata sul Rodano" fu dipinta "sotto un getto di gas". Anche in un'altra lettera al fratello, Vincent scrive: "Spesso ho l'impressione che la notte sia molto più viva e riccamente colorata del giorno". Altre fonti hanno riportato nel tempo di averlo visto seduto in alcuni caffè, di notte, con il cappello di paglia e le candele. In un messaggio indirizzato all'amico e artista Anthon van Rappard, Van Gogh racconta di aver scritto una favola in cui una candela rappresenta una donna e una falena un uomo. "La candela brucia per il bene della falena? Se fosse così, beh, sarebbe anche giusto commettere un suicidio in questo modo".



2. Nonostante si dica che Van Gogh si sia suicidato, c'è chi parla di omicidio...
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Nel 2011 è uscito un libro dal titolo "Van Gogh: The Life", scritto da Steven Naifeh e Gregory White Smith, biografi e vincitori di un premio Pulitzer. In quest'opera, i due studiosi sostengono l'ipotesi che Van Gogh non si sia suicidato ma sia stato ucciso da un ragazzo del posto. Molti storici dell'arte non hanno mai accolto questa ipotesi (il Van Gogh Museum ad Amsterdam, ad esempio, afferma che la sua morte fu dovuta a suicidio). Un articolo, pubblicato a novembre 2014 su Vanity Fair, ha riacceso la questione: secondo lo scienziato forense intervistato dalla rivista, Van Gogh non avrebbe potuto spararsi perché sulle sue mani non sono mai stati trovati segni o bruciature. I biografi Naifeh e Smith insistono su un punto: la pistola non fu mai trovata. L'ipotesi che possa essersi procurato la morte è debole anche perché l'artista avrebbe detto in varie occasioni di essere contro il suicidio.




3. Qualcun altro tagliò l'orecchio di Van Gogh


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Chi tagliò l'orecchio di Van Gogh? Si dice che l'artista se lo tagliò in un momento di follia. Ma ci sono delle cose da sapere: prima di tutto, non fu tagliato di netto, fu asportata solo una parte del lobo sinistro. Secondo un rapporto di Le Petit Journal, risalente ad appena tre giorni dopo l'incidente, Van Gogh regalò effettivamente una parte del lobo ad una prostituta. Ma non si sa se a tagliarlo fu lui o qualcun altro. In quell'epoca, l'artista viveva con il collega Paul Gaugin che era un esperto schermitore. I due litigavano spesso e non di rado usavano colpirsi con violenza. Dopo l'incidente, entrambi confermarono che l'incidente fu causato dallo stesso Van Gogh, ma potrebbe essere stata solo una bugia da parte dell'artista per coprire Gaugin. A Van Gogh e al fratello Theo Gaugin piaceva più di quanto loro due piacessero a lui. Theo era addirittura arrivato al punto di "corrompere" Gaugin per convincerlo a continuare a vivere in quella casa. Van Gogh ha poi sempre sostenuto di non aver alcun ricordo della notte dell'incidente. Ma al fratello scrisse: "Per fortuna Gaugin non è armato di mitragliatrice o di un'altra arma pericolosa".




4. Van Gogh dipinse "Notte stellata" guardando fuori dalla finestra dell'ospedale nel quale era ricoverato



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Nel mese di gennaio 1889, Van Gogh fu dimesso dall'ospedale di Arles, nel quale era stato ricoverato dopo l'incidente dell'orecchio. Ma l'artista sentiva di non essersi ripreso del tutto: la sua salute mentale non era ancora integra. Così, a maggio, chiese asilo all'ospedale psichiatrico Saint Paul de Mausole, appena fuori Saint Rémy. Theo gli scrisse poco dopo: "Mi addolora sapere che sei ancora in uno stato di salute incompleto. Anche se nulla nella vostra lettera tradisce debolezza della mente, al contrario, il fatto che tu giudichi necessario rimanere in un manicomio è abbastanza grave di per sé. Speriamo che sia solo una misura preventiva". Fu qui che l'arista dipinse alcune delle sue opere più celebri, come "Notte stellata", che, però, giudicò un fallimento. "Non gli diceva niente", sosteneva. E il fratello provò a vendere quei dipinti, senza riuscirci mai.



5. C'è una tomba con il suo stesso nome



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Van Gogh nacque a Zundert, in Olanda. Aveva un fratello, con lo stesso nome, che morì all'età di un solo anno e fu sepolto nella chiesa della sua cittadina. Zundert si vanta di essere il luogo di nascita, anche se la casa dove visse fu demolita.



6. Iniziò a dipingere a 27 anni. Ma prima di morire, a 37, realizzò più di 900 dipinti. In media, due a settimana


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Prima di iniziare a dipingere, Van Gogh stava tentando di diventare un maestro o un avvocato. Comunque puntava ad un'altra professione. In una lettera del dicembre 1881 scrive al fratello: "Theo, sono molto felice quando dipingo e posso dirlo dopo non aver fatto altro nell'ultimo anno. La mia vera carriera nella pittura sta iniziando ora. Non pensi che dovrei seguire questa passione?". Van Gogh realizzò più di 900 dipinti e 1100 disegni prima della morte. Fu un artista prolifico, nonostante soffrisse di una forma di epilessia e di ipergrafia, una tendenza maniacale a scrivere e, nel suo caso, a dipingere.





7. Il giallo brillante utilizzato nei suoi dipinti sbiadì nel corso del tempo


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Van Gogh usava spesso una "firma" gialla nei suoi dipinti, un colore particolare e brillante che li caratterizzava. Si chiamava "giallo cromo" ed era formato da alcuni pigmenti chimici, un po' "instabili" per il periodo. Usato per alcune opere come "La camera di Arles", il colore sbiadì con il tempo e diventò più scuro, quasi marrone, al punto che coloro che ammiravano le sue opere raramente potevano apprezzare la brillantezza originaria. Riportarlo indietro non si può, dicono i chimici e gli esperti d'arte, perché significherebbe danneggiare il dipinto.




8. "Sporco, vestito male, scontroso e per niente gentile": ecco come lo descrive chi lo ha incontrato


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Jeanne Calment, nata nel 1875 e morta nel 1997 a 122 anni, è stata la persona più longeva a poter testimoniare sulla vita di Van Gogh. La donna ha trascorso la sua vita ad Arles e ha incontrato spesso l'artista. Il suo ricordo? "Era sporco, vestito male, scontroso, non era per niente gentile e sembrava malato. Lo chiamavano 'pazzo'".



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BONUS: Ha dipinto più di 30 autoritratti, ma forse esistono anche alcune fotografie di lui



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Il ritratto a destra è un olio su tela del 1886, dipinto dall'artista. La fotografia, a sinistra, è stata scattata sempre nel 1886. È stata acquistata in un mercatino dell'antiquariato ad un dollaro negli anni '90. Secondo gli scienziati forensi si tratterebbe di una fotografia originale di van Gogh. Il Van Gogh Museum non è ancora certo dell'autenticità perché nello scatto l'artista sembra essere molto più giovane dell'età che avrebbe avuto all'epoca. L'indirizzo ritrovato sulla foto poi si riferisce ad una località canadese ma van Gogh non visse mai al di fuori dell'Europa. Un altro mistero da risolvere?



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